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Attività amministrativa e scientifica

1909 - 1986

Ambito e contenuto

Si è dato il titolo "Attività amministrativa e scientifica" perché la documentazione inserita in questa serie si riferisce alle due branche "amministrazione" e "attività scientifica" e non può essere distinta di netto nell'una o nell'altra. Infatti, si tratta quasi esclusivamente di lettere i cui contenuti sono sia di carattere scientifico che amministrativo. Gli atti che si definiscono "amministrativi", separati dai registri contabili veri e propri inventariati nella Serie V - Contabilità, riguardano la vita e la gestione dell'Accademia che è un sodalizio scientifico la cui attività precipua è rappresentata dallo studio della scienza e dalla sua divulgazione accademica, che si estrinseca nelle sedute dei soci, durante le quali si leggono i contributi scientifici e si discute della gestione dell'Accademia sempre nell'ottica di sodalizio culturale, dello scambio di pubblicazioni, della partecipazione a eventi culturali e a celebrazioni di personalità, come si evince dall'elenco, qui di seguito riportato, della tipologia degli atti, esemplificata in ordine di quantità. La maggior parte della documentazione riguarda la corrispondenza con altre Accademie e con studiosi per lo scambio di pubblicazioni, e, a seguire, la corrispondenza con i soci relativa ai loro curricula, loro nomine e cariche accademiche, e loro contributi sia da presentare nelle sedute, sia da pubblicare negli atti; corrispondenza con il Ministero (disposizioni, relazioni varie tra cui quelle sull'attività svolta, riforme dello Statuto, richiesta contributi, controllo e divieti nel periodo fascista, ecc.); richieste di contributi a diverse Istituzioni; diari e verbali delle riunioni; documentazione relativa alla partecipazione a manifestazioni (convegni, anniversari, commemorazioni, ecc.), ritagli di stampa, indirizzi delle società corrispondenti, moduli di dichiarazioni varie, opuscoli ed estratti inviati allegati alle lettere e non, elenchi di cataloghi, regolamenti per l'attribuzione di premi, pochi atti contabili ed un unico atto giudiziario (vol. 68). Nel difficile periodo della seconda guerra mondiale la documentazione riguarda soprattutto il controllo e i divieti del regime. Si riducono di molto gli scambi con le altre Istituzioni scientifiche, massime quelle straniere, per la penuria di risorse economiche
e perché non era opportuno, se non addirittura vietato, avere rapporti con i Paesi nemici. Per quanto attiene ad un eventuale ordinamento che fosse stato dato a detta documentazione, oltre alla mancanza di dati che possano far pensare che la stessa fosse raggruppata per soggetto, o per mittente, o per destinatario, alcune camicie novecentesche dimostrano che essa veniva assemblata senza distinzione di argomento o altro: es. "Accademia. Corrispondenza 1942", "Accademia Gioenia Corrispondenza su argomenti vari", "Archivio 1", (fu utilizzata come camicia l'involucro del pacco con cui il Smithsonian Institution aveva mandato una pubblicazione nel 1848), "Accademia Gioenia Corrispondenza dopo la [Grande] guerra"; "Accademia Gioenia Corrispondenza: 1.Lettere spedite 1.Lettere ricevute 2.Richieste di memorie arretrate e di numeri in vendita" s.d. Fa eccezione una sola carpetta sulla quale è scritto "Biblioteca corrispondenza 1949", ma dentro c'erano anche carte che non riguardavano la biblioteca. Su alcuni atti del 1942 è apposto a matita, in alto a sinistra, una parola/indicazione del mittente o dell'oggetto, di cui solo "Ministero" si ritroverà nel titolario degli anni Cinquanta: Comitato Albo, Ministero; Rettore; Ufficio informazioni; Prefetto; Accademia degli Intronati; Acc. d'Italia; Taffara; Soprintendente; Banco di Sicilia; Consiglio corporazioni; Podestà Catania; De Franco; Carosio. Solamente negli anni 1951-1959 troviamo apposta sugli atti una classificazione secondo il seguente titolario, probabilmente ideato dal Monterosso (Socio dal 1920, Bibliotecario nel 1940; Segretario generale dal 1941 al 1955 e Presidente dal 1955 al 1962): 1.Pubblicazioni; 2.Lettere; 3.Libri; 4.Cambi; 5.Amministrazione; 6.Università; 7.Ministero; 8.Biblioteca; 9.Soci; 10.Sedute; 11.Premi vari; 12.Congressi; 13.Personale; 14.Relazioni statistiche; 15.Documenti; 16.Sussidi-contributi; 17(?); 18.Estratto Registri di cassa. Nel presente riordinamento si sono rispettate tale classificazione e la conseguente sedimentazione relativamente agli atti che la riportano, ma non si è proceduto ad inserire i documenti posteriori, privi di qualsiasi segnatura, nelle classi su riferite per i seguenti motivi: 1. Innanzitutto non è norma archivistica applicare a posteriori un riordinamento a carte che originariamente non lo avevano. 2. Vi è una obiettiva difficoltà, se non addirittura impossibilità, ad individuare la classe secondo l'idea soggettiva di Monterosso, e non in base ad un quadro di classificazione
codificato che rispecchia le competenze e la prassi burocratica dell'Ente e di tutti gli enti uguali a quello. 3. A volte due note di medesimo argomento sono classificate in modo diverso, per es. talvolta troviamo "i contributi ministeriali" inseriti nella classe "Amministrazione", talaltra in quella "Ministero". 4. Dal contenuto di alcune missive non si evince a cosa si riferiscano, es. in una nota su carta intestata dell'Università degli Studi di Catania sono riportate le seguenti frasi "Ch.mo Prof. Monterosso, Le chiedo infinite scuse per il ritardo (di che?). Sono sempre a sua disposizione. Ossequi. [fto] S. Fiorini(?)" Il Monterosso la classificò "Pubblicazione" perché sapeva di cosa si stesse parlando. 5. La natura e l'attività dell'Accademia Gioenia, come si comprende dalla tipologia degli atti più sopra riportata, si estrinsecano in poche direzioni: nelle "tornate accademiche", nelle quali all'80% si leggono le memorie e gli scritti scientifici e al 20% si discute su altri argomenti, anche essi ripetitivi, cioè l'ammissione di soci, il loro eventuale ritardo nei pagamenti e così via; nella corrispondenza relativa a scambi di pubblicazioni, alla solidarietà con altre accademie, alla partecipazione a congressi, a premi e agli inviti a varie manifestazioni o commemorazioni. Poche carte riguardano lo stato economico, nella massima parte sono richieste di sussidi, alcune riguardano i rapporti con i tipografi. Pochissime sono, infine, le disposizioni ministeriali, ad eccezione del periodo fascista e bellico, come si è detto. A fronte di tali settori di attività dell'Accademia, che non si diversifica quindi in molte competenze, la classificazione fatta presumibilmente dal Monterosso è troppo parcellizzata. Al massimo, si sarebbero potuti individuare tre/quattro titoli nei quali far confluire tutte le materie trattate. Si riporta un esempio per meglio chiarire. In una lettera è scritto "Per la prossima riunione dell'Accademia, La prego di volere inserire nell'ordine del giorno della seduta le seguenti note", seguono quindi i titoli di alcune opere, non sappiamo se contributi da pubblicare o già pubblicati, con i nomi degli autori. Fu classificata alla categoria "1° Pubblicazioni", ma avrebbe potuto essere inserita anche alla "10.Sedute"; mentre tra la corrispondenza del 1953 troviamo alla categoria "7.Ministero" una nota del Ministero della Pubblica Istruzione che annuncia solo che sta per inviare una pubblicazione. Vi è poi addirittura la categoria "2.Lettere", ma la massima parte dei documenti di questa serie, come si è detto, sono lettere, quindi quale criterio fu seguito e quale si sarebbe dovuto seguire per dividere queste lettere dalle altre? Difficile è, ancora, capire la differenza tra la categoria "3.Libri" e la "8.Biblioteca". Infine, si è trovato un unico registro di protocollo per gli anni 1977-1982, che reca sulla parte interna del piatto anteriore la seguente scarna tabella di classificazione i cui indicatori non vengono tuttavia riportati nel registro di protocollo alla finca corrispondente:
1) S Soci, 2) C Contabilità, 3) A Cambi Italia, 4) E Estero, 5) N Statistica, 6) P Pubblicazioni Atti e Bollettini, 7) V Varie. L'organizzazione dell'archivio fornisce la misura di come l'Ente produttore percepisce se stesso. Nel caso di una Istituzione privata che nasce dall'adesione di soggetti che sperimentano una forma di associazione per il perseguimento di un determinato fine, il momento in cui si avverte l'esigenza di dare un'articolazione sistematica all'ordinamento delle carte è quello che segna il passaggio del sodalizio dalla concezione di gruppo di singoli individui alla consapevolezza di un ente dotato di propria personalità. Nel caso dell'Accademia Gioenia, le rare aggregazioni della corrispondenza per affare, un solo copialettere ed un solo registro di protocollo pervenuti - troppo pochi perché si possa ipotizzare che ne furono prodotti molti poi andati perduti - la mancanza di classificazione degli atti sono tutti elementi che possono dare l'impressione che sia mancata questa coscienza di un destino proprio del sodalizio separato da quello dei suoi componenti e bisognoso di un proprio spazio di memoria e di conservazione, tranne che nei rari casi di personaggi come Carlo Gemmellaro o Bruno Monterosso. In realtà la ragione di tale mancanza, per la lunga esperienza professionale di chi scrive, non la imputerei a scarsa sensibilità o scarsa valutazione dell'importanza dei documenti, quanto a impreparazione culturale sull'archivio e sull'organizzazione della memoria. Nella presente serie è compresa anche la restante poca documentazione di carattere amministrativo prodotta non in forma di lettera, come i contratti, ma è talmente
esigua rispetto alle lettere da non giustificare una conservazione separata. Per quanto sopra si è detto queste carte sono state riordinate in ordine cronologico raggruppandole per ciascun anno. È stata inserita pure la documentazione sulle "Fondazione Andrea Capparelli",
"Fondazione Rosario Toscano Scuderi" e "Fondazione Filippo Eredia". La Fondazione "Andrea Capparelli", con annessa borsa di studio, fu istituita per donazione del prof. Andrea Capparelli con atto notarile del 7 maggio 1921, rogato dal notaio Gaspare Caminito di Catania, come da statuto conservato agli atti. Già con lettera del 22 novembre del 1920, Capparelli aveva manifestato la volontà di donare 100 mila lire all'Università, di cui 50.000 all'Accademia, perché con le 2500 lire di rendita fosse istituito un premio. Il fascicolo della pratica "Premio Eredia" si apre con una lettera indirizzata ad Achille Russo, nella qualità di presidente dell'Accademia Gioenia, il 13 marzo 1948 da Franz Vinci, in cui il mittente si rammarica che, avendo esortato il Sindaco di Catania a prendere un'iniziativa degna di onorare Filippo Eredia, che era di recente scomparso, non aveva ricevuto risposta alcuna, nonostante avesse allegato "un vaglia di lire cinquemila": "Le cure della cosa pubblica non hanno evidentemente permesso al Sindaco di interessarsi della cosa, dato che non mi ha peraltro nemmeno accusato ricezione della lettera" e continua "Credo pertanto opportuno di pregare l'E.V. di volere appoggiare l'iniziativa con la di Lei autorità e con quella dell'Accademia dall'E.V. presieduta. L'Accademia Gioenia non è invero nelle condizioni finanziarie per una erogazione, ma lo è, ben a ragione, per appoggiare moralmente e farsi promotrice di una qualunque di quelle iniziative che possono effettivamente onorare la memoria di FILIPPO EREDIA che con tanta sincerità si onorava dell'amicizia dell'E.V.". La risposta dell'Accademia Gioenia non si fece attendere. Fu questa che tributò ad Eredia la commemorazione per il trigesimo della scomparsa ed avviò una serie di iniziative: "Per onorare degnamente il compianto Socio prof. F. EREDIA, che alla Scienza recò un contributo di studi originali del più alto valore - al quale si devono progressi importantissimi nel campo dell'Aerologia, della Climatologia (delle quali discipline egli può dirsi fondatore) e delle pratiche applicazioni all'Agricoltura e all'Aeronautica - che rese possibile con la sua opera e con la sua sapienza le più audaci imprese aeronautiche che negli ultimi anni onorarono la Nazione - che pubblicò numerose opere, apprezzate in tutto il mondo, sì che acquistò fama internazionale - l'Accademia Gioenia a perenne memoria di Lui... decise di intitolare a Lui un premio nazionale... da assegnare di volta in volta a quello studioso che avrà portato il più valido contributo di scoperte... nel campo delle scienze affini". Per tale scopo l'Accademia nominò un Comitato di soci per l'istituzione della "Fondazione Filippo Eredia", presieduto da Achille Russo e composto da Di Franco, Ponte, Monterosso, Cumin, Taffara e De Caro, e offrì la presidenza onoraria al Sindaco Nicolò Pittelli, il quale, alla fine, sollecitato e indotto dagli accademici non potette non coinvolgere anche l'Amministrazione municipale nelle attività in memoria dell'illustre concittadino. Alla fine del 1949, avendo il Comitato portato a termine il compito affidatogli e avendo raccolto più di mezzo milione di lire, l'Assemblea dei soci si riunì e dopo la relazione del Presidente approvò lo Statuto della nuova Fondazione, del quale si riportano alcuni punti più salienti: "Il premio è biennale e risulta dal reddito della somma già raccolta e di eventuali altre contribuzioni successive. Esso sarà assegnato per concorso pubblico nazionale all'Autore della più importante scoperta e della migliore pubblicazione, fatta in ogni biennio nel campo dell'Aerologia, della Climatologia e di Scienze affini e giudicata degna per il suo valore teorico o per le eventuali sue applicazioni pratiche. Il concorso verrà bandito ogni biennio il 15 giugno dall'Accademia Gioenia. Le opere o le scoperte presentate saranno sottoposte al giudizio di una commissione di cinque persone competenti nominate dall'Accademia medesima nel suo seno ed eventualmente tra i cultori riconosciuti o i docenti universitari italiani delle materie sopradette. La Commissione giudica inappellabilmente e con relazione scritta a chi debba conferirsi il premio".

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