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Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli

Descrizione

La fondazione della Stazione Zoologica è datata marzo 1872. Anton Dohrn, il fondatore e primo direttore, nel 1862 a Jena divenne un fervente difensore della teoria di Darwin dell'evoluzione per selezione naturale. Decise allora di dedicare la sua vita alla raccolta di fatti e di idee a sostegno del darwinismo. Durante la sua carriera universitaria trascorse periodi di ricerca sulla riva del mare: a Helgoland, ad Amburgo, a Millport in Scozia e a Messina. Qui prese corpo il progetto di coprire il globo con una rete di stazioni di ricerca biologica, analoghe alle stazioni ferroviarie, dove gli scienziati avrebbero potuto fermarsi, raccogliere il materiale, realizzare osservazioni ed esperimenti, prima di spostarsi alla stazione successiva.
La possibilità di utilizzare gli organismi marini per gli studi di sistematica, fisiologia e morfologia, oltre che per il loro eventuale interesse economico, aveva portato molti biologi ed istituzioni accademiche a cercare di stabilire delle strutture di ricerca sulle rive del mare.
Confrontandosi con molte difficoltà, Dohrn cominciò a fantasticare sulla possibilità per i biologi marini di arrivare al mare e trovare un tavolo di lavoro già pronto, con un laboratorio, servizi, prodotti chimici, riviste e libri e le informazioni di dove e quando certe specie potevano essere trovate, insieme ad informazioni utili sulle condizioni locali del mare, dei fondali, delle coste. Dohrn, dopo aver tentato di realizzare il suo progetto a Messina, decise che Napoli sarebbe stato il posto ideale per la sua Stazione. La scelta di questa città era dovuta alla grande ricchezza biologica del mar Mediterraneo ed anche alla possibilità di sviluppare un istituto di ricerca di grande importanza internazionale in una città essa stessa a vocazione internazionale e di grandi dimensioni. Dopo una visita all'acquario di Berlino, che era stato appena aperto, egli aveva pensato che un acquario pubblico avrebbe potuto guadagnare abbastanza da pagare un assistente permanente per i laboratori.
Mettendo insieme immaginazione, forza di volontà, abilità diplomatica ed una buona dose di fortuna, grazie al sostegno amichevole di scienziati, artisti e musicisti, Anton Dohrn superò dubbi, ignoranza ed incomprensioni e riuscì a persuadere le autorità comunali di cedergli, a titolo gratuito, un pezzo di terreno sulla riva del mare, nella bella Villa Comunale, allora Parco Reale. Da parte sua promise di costruire la Stazione Zoologica a sue spese. Dohrn sapeva esattamente cosa voleva e come, e preparò lui stesso i progetti per la costruzione. Le fondazioni furono poste nel marzo 1872 e nel settembre 1873 l'edificio era terminato. Dopo il primo edificio, attualmente la parte centrale, un secondo edificio, collegato al primo da un ponte, fu aggiunto nel 1885-1888, mentre il cortile e la parte occidentale vennero costruiti nel 1905. Solo cinquanta anni dopo, la biblioteca sarà inserita tra il primo e il secondo edificio.
L'acquario pubblico, che copre una superficie di 527 mq, fu aperto il 26 gennaio 1874 e rimane ancora oggi unico, in quanto è cambiato molto poco dopo la sua creazione, è il più antico acquario del XIX secolo ancora in attività ed il solo esclusivamente dedicato alla fauna e flora del Mediterraneo.
L'inaugurazione ufficiale della Stazione Zoologica ebbe luogo il 14 aprile 1875 e nel dicembre dello stesso anno fu firmato il contratto fra Anton Dohrn e la Città di Napoli, rappresentata dal sindaco, il senatore Antonio Winspeare.
Una delle caratteristiche che era alla base del successo della istituzione era la notevole agilità e flessibilità della sua struttura.
L'idea di una struttura agile, flessibile, piccola ma piena di coraggio e di spirito di iniziativa, costituisce lo "spirito" costante della Stazione, dalle sue origini ad oggi.
Allo scopo di promuovere la natura internazionale della Stazione e per garantire la sua indipendenza economica, e quindi politica, e la libertà della ricerca, Dohrn introdusse una serie di misure innovative per finanziare il suo progetto, in primo luogo l'affitto di spazi di lavoro e di ricerca.
Dohrn iniziò anche, come ulteriore fonte di entrate, a inviare campioni e preparati biologici. Grazie alla forza di invenzione e alla abilità di un altro napoletano, Salvatore Lo Bianco, che era entrato al servizio della Stazione all'età di 14 anni. I metodi di conservazione degli organismi marini furono migliorati a tal punto che la Stazione Zoologica divenne rapidamente celebre per la bellezza e la perfezione tecnica delle sue collezioni di animali marini conservati. Campioni e collezioni furono venduti a musei, università, scuole e privati.
Convinto che la disponibilità di tutte le principali fonti stampate fosse una necessità per la ricerca di punta, Anton Dohrn donò la sua importante biblioteca alla Stazione Zoologica e richiese donazioni agli editori scientifici, accademie e agli scienziati. Complessivamente, le collezioni bibliografiche della Stazione divennero rapidamente uno strumento senza pari per la ricerca bibliografica.
La Stazione offriva ai suoi ospiti anche i migliori strumenti scientifici disponibili, acquisiti tramite donazioni o a prezzi particolarmente di favore.
Con l'ingresso in guerra dell'Italia, Rinaldo Dohrn, figlio di Anton e all'epoca Direttore della Stazione, e gli assistenti tedeschi devono lasciare il paese. La Stazione, in quanto ente privato appartenente ad un cittadino tedesco, viene posta sotto controllo nazionale. Nel 1916 la Stazione viene solennemente inaugurata come un "Istituto Italiano" e posto sotto la direzione di un comitato nazionale.
Alla fine della guerra, dopo un periodo di incertezza in un discorso al Senato, il 9 dicembre 1920, Benedetto Croce, allora Ministro della Pubblica Istruzione, propone che la Stazione Zoologica torni ad essere affidata alla famiglia Dohrn, il solo modo secondo il filosofo napoletano per restituire alla istituzione i suoi legami scientifici e la sua funzionalità organizzativa. Nell'ottobre del 1923 viene ridefinito lo status giuridico della Stazione Zoologica, che diventa un "Ente Morale", posto sotto il controllo del Ministero della Pubblica Istruzione e diretto da un Consiglio di Amministrazione, presieduto dal Sindaco di Napoli. Rinaldo Dohrn ottiene la nomina di "Consigliere delegato" ed amministratore.
La nuova struttura istituzionale mantiene lo status di internazionalità della Stazione, favorendo i contatti con ricercatori di tutti i paesi e la loro presenza a Napoli, grazie ad una totale libertà nella ricerca e una struttura tecnica efficace, capace di creare condizioni di lavoro ideali e fornire tutto il materiale di ricerca necessario.
Una certa eterogeneità esisteva anche in precedenza, ma essa aumenta ancora nel secondo dopoguerra, seguendo la moltiplicazione delle linee di ricerca della biologia, che sta diventando la scienza leader a livello mondiale. Questo produce una difficile crisi finanziaria.
Ci si rende conto che la Stazione Zoologica ha bisogno di una nuova struttura istituzionale e amministrativa, in modo da garantirsi una base finanziaria solida e permanente. Per circa un secolo il governo italiano aveva continuato a riconoscere il carattere unico della Stazione, un istituto privato in un quadro internazionale, ma nel nuovo contesto della scienza, questa situazione non è ulteriormente sostenibile. Nel 1967 il Governo italiano affida la gestione dell'Istituto a commissari straordinari.
Il nuovo schema organizzativo della Stazione Zoologica, definito nel 1967, prende del tempo per essere applicato, nel frattempo nel 1976 viene nominato un nuovo direttore, Alberto Monroy, con il difficile compito di ristabilire il prestigio dell'Istituto, attraverso nuove collaborazioni internazionali fondate su un solido programma scientifico interno. Il compito principale al quale il nuovo direttore si trova confrontato è di dare un nuovo dinamismo scientifico alla "vecchia signora", dato che il modello tradizionale di funzionamento mostrava chiaramente i segni del tempo ed era incapace di rispondere alle nuove esigenze della ricerca scientifica.
Il Parlamento italiano approva nel 1982 una legge speciale a favore della Stazione Zoologica, che assicura un aumento del finanziamento e ne riconosce giuridicamente lo status di "Istituto scientifico speciale" di pubblico interesse, posto sotto la supervisione e il controllo del Ministero della Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Comunque l'Istituto conserva una larga autonomia scientifica. Nello stesso anno l'Istituto acquisisce il nome "Stazione Zoologica Anton Dohrn",