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Antico Setificio Fiorentino

Firenze 1750

Verso la metà del Settecento alcune famiglie fiorentine, tra cui i Della Gherardesca, i Pucci, i Corsini ed i Bartolozzi, decisero di dar vita ad un unico laboratorio, mettendo in comune i telai, i cartoni ed i disegni custoditi nei rispettivi palazzi.
Nacque così, uno stabilimento che serviva a soddisfare le esigenze delle famiglie fondatrici, per il rinnovo degli arredi dei palazzi e dei castelli. La sede fu fissata in Via dei Tessitori.
I tessuti prodotti suscitarono una così grande ammirazione che la produzione venne estesa alle dimore nobiliari di tutta l'Europa.
Nel XVII secolo furono i Lorena a sostenere l'industria tessile a Firenze. Come riconoscimento dell'importanza attribuita all'industria serica, nel 1780 Pietro Leopoldo donò alcuni telai, tuttora funzionanti, all'Antico Setificio.
Nel 1786 l'Antico Setificio Fiorentino fu trasferito nell'attuale sede di Via Bartolini, al numero 4, nello storico quartiere di San Frediano a Firenze.
Nel 1914 il Setificio si costituì come società con la Presidenza del Marchese Lorenzo Venturi Ginori; negli anni Venti la proprietà e la direzione passò a Lorenza Agresti: durante gli anni venti e fino alla seconda guerra mondiale il Setificio fu supportato dal governo e dalla Casa Reale, intraprendendo una politica di restauro dei vecchi telai, ma anche di sperimentazione di nuovi e più moderni disegni dei tessuti, che però venivano sempre rigorosamente tessuti sui vecchi telai e con le antiche tecniche di filatura e tessitura: numerose le commesse di quegli anni per la Casa Reale (nel 1933 ottenne il Brevetto Reale: lo stemma dei Savoia poteva essere utilizzato sugli atti e sulle lettere del Setificio) e il restauro di Palazzi in tutta in Italia, ma anche le partecipazioni alle Fiere dell'Artigianato, alla Triennale delle Arti decorative a Milano e lavori per importanti case di moda come quella di Jeanne Lanvin. Con la seconda Guerra Mondiale l'attività del Setificio rallenta anche per la mancanza di materie prima, ma la ripresa dopo la Guerra è immediata con un allargamento del mercato all'estero. Dal 1951 stretta collaborazione con la Maison Roberto Capucci.
Tra il 1946 ed 1958, l'attività del Setificio si allargò al Sud America, Canada, Sud Africa.
Nel 1958, il Marchese Emilio Pucci di Barsento, socio di maggioranza, con la sua cultura e il suo amore per l'alta tradizione artigianale fiorentina, commissionò alla manifattura i tessuti per il restauro del proprio palazzo, dando un impulso di creatività e modernità.
Più tardi fu il figlio, il Marchese Alessandro Pucci di Barsento, a rilanciare personalmente il Setificio e a impegnarsi nella conduzione di questo. Restaurò antichi telai, riportandoli ad un perfetto funzionamento, inoltre riprese lo studio di archivio per la lettura dei vecchi cartoni, attraverso i quali è possibile riprodurre disegni risalenti anche al XV secolo. Oggi, l' Antico Setificio Fiorentino fa ancora parte dell'attività imprenditoriale della famiglia dei Marchesi Pucci e continua a produrre le sue stoffe.

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