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ENEA - Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente

Roma 1952 -

Nel 1952 è istituito il Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (CNRN), con il compito sia di distribuire i finanziamenti e coordinare le attività dei due organi che si occupavano di nucleare, il CISE e l'INFN, sia di collaborare con organizzazioni ed enti esteri che si occupavano del settore nucleare. Il CNRN nasceva, però, già mutilato e limitato nelle sue attività a causa della mancanza di personalità giuridica, dovuta alla sua istituzione come comitato tecnico consultivo del CNR.
Nel 1953 si decide anche di costruire un acceleratore di elettroni e l'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), che era stato istituito l'8 agosto 1951, viene trasferito per questioni economiche sotto l'amministrazione del CNRN. Parte così la realizzazione dei laboratori di Frascati sotto la direzione tecnico-scientifica dell'INFN (in particolare del prof. Giorgio Salvini) ma con il finanziamento e la disponibilità di personale del CNRN. La realizzazione dell'Elettrosincrotrone viene completata nel 1959. L'INFN rimarrà per molti anni all'interno del CNRN (e poi del CNEN) occupandosi della ricerca fondamentale e usando circa un quarto delle sue risorse economiche. Le traversie del CNRN/CNEN avranno quindi una costante ricaduta sulla ricerca nucleare fondamentale italiana e questa mancata separazione tra ricerca di base e applicata causerà difficoltà nella valutazione dei risultati e nelle scelte sui finanziamenti. Nel 1956 nasce il Centro ricerche Ispra, che è la prima infrastruttura per la ricerca del CNRN e viene ordinato un reattore nucleare sperimentale CP5 da 5MW alla American Car and Foundry. Nel 1957 si firmano i trattati di Roma (che istituiscono il Mercato europeo comune) e nasce così la Comunità europea dell'energia atomica (CEEA o EURATOM), un organismo che si affianca ai vari enti o commissioni nazionali senza sostituirli e assorbendo grandi quantità di finanziamenti pubblici anche italiani. Sempre nel 1957 Adriano Buzzati Traverso (ordinario di genetica presso l'Università di Pavia) diviene il direttore della neonata Divisione biologica del CNRN, istituita allo scopo di studiare gli effetti delle radiazioni: nei bienni 1959-60 e 1960-61 vengono organizzati due corsi di specializzazione sugli effetti biologici delle radiazioni ionizzanti a Pavia. Nel 1958 vengono avviate le procedure per la costruzione delle altre due centrali nucleari italiane: una dell'ENI a Latina (di tipo gas-grafite da 150 MW commissionata ad una ditta inglese) e una dell'IRI (di tipo BWR da 150 MW commissionata all'americana General Electric) al Garigliano. Avviene così che le tre centrali in costruzione usino tre tecnologie completamente diverse.
Nel 1960 il CNRN cambia denominazione e natura giuridica divenendo Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare (CNEN) con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo nel campo settore del nucleare, coinvolgendo le industrie nazionali ed altri enti per far confluire le conoscenze necessarie alla progettazione e alla costruzione degli impianti. Vennero realizzati una serie di Centri di ricerca in Italia per avviare le sperimentazioni e sviluppare le conoscenze necessarie per supportare l'industria nucleare, che si credeva potesse far progredire dal punto di vista economico e scientifico l'Italia, rendendola indipendente nella produzione di energia.
Il presidente è il ministro dell'Industria (che nel 1960 era Emilio Colombo) mentre Ippolito continua a ricoprire il ruolo di segretario generale. Nello stesso anno il Governo italiano cede all'EURATOM il Centro ricerche di Ispra e il reattore CP5. Gran parte della ricerca tecnologica sviluppata ad Ispra viene trasferita nel Centro della Casaccia, che assume un ruolo ancora più rilevante. La Casaccia diventa il centro più importante per la ricerca nucleare applicata in Italia: i primi laboratori ad entrare in funzione sono il laboratorio di genetica (fondato da Adriano Buzzati Traverso insieme a Giantommaso Scarascia Mugnozza) e il laboratorio di elettronica. All'inizio degli anni sessanta viene sviluppata e costruita a Frascati una nuova macchina acceleratrice di particelle elementari denominata ADA (Anello Di Accumulazione da 250 MeV) che sarà la capostipite di tutti gli altri anelli di accumulazione che verranno costruiti nel mondo. Sempre negli anni Sessanta il CNEN realizza a Frascati, in collaborazione con EURATOM, il laboratorio Gas ionizzati che è il primo nucleo di ricerca italiano ad occuparsi dei problemi della fusione termonucleare ed apre un centro a Bologna che orienta i suoi obiettivi all'informatica configurandosi come uno dei maggiori Centri nazionali di calcolo scientifico. Contemporaneamente il CNEN si propone anche come struttura di sviluppo tecnologico in stretto collegamento con l'industria, per la progettazione e realizzazione di impianti nucleari e impianti per il ciclo del combustibile. Nel novembre del 1962 vengono nazionalizzate le aziende operanti nella produzione, commercializzazione, distribuzione e trasporto di energia elettrica e viene istituita l'ENEL. Nel 1962 entra in funzione la centrale di Latina, nel 1963 quella di Sessa Aurunca e nel 1964 quella di Trino. Nel 1970 l'ENEL inizia la costruzione della centrale elettronucleare di Caorso: il suo completamento richiederà più di otto anni.
L'Italia si presentava negli anni Sessanta come la terza potenza europea per produzione di energia da fonte nucleare, con tre centrali entrate in funzione tra il 1964 e il 1965, con un ricco programma di ricerca e sviluppo e si collegava con le varie organizzazioni internazionali per promuovere la cooperazione e la partecipazione a progetti comuni.
Tuttavia, a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, con la nazionalizzazione dell'industria elettrica e dopo lo scoppio del cosiddetto "caso Ippolito" , si assistette ad un progressivo rallentamento delle ricerche sino all'incidente di Chernobyl, nel 1986, e al referendum abrogativo che portò alla chiusura delle centrali nucleari e al ridimensionamento della ricerca correlata.
Sul finire degli anni Settanta inoltre ci fu un cambiamento globale dell'interesse verso la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico e lo sfruttamento di fonti rinnovabili. Si decise così di avviare una nuova riforma del CNEN che, nel 1982, venne trasformato in Comitato Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo dell'Energia Nucleare e delle Energie Alternative (ENEA). L'Ente è stato nuovamente riorganizzato nel 2009 divenendo Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile per sottolineare il ruolo ricoperto nell'offrire servizi all'amministrazione pubblica e alle imprese.
Il CNRN e poi il CNEN e l'ENEA hanno svolto quindi un ruolo di grande importanza per la ricerca scientifica e tecnica ma anche per il progresso dell'industria italiana e, come diretta conseguenza dell'attività svolta, l'Ente ha provveduto a costituire e a conservare il proprio archivio. La documentazione raccolta negli anni per fini gestionali, rappresenta oggi una preziosa testimonianza sia per la storia della politica scientifica italiana ed internazionale, sia per ricostruire le vicende e le attività dei Centri di ricerca e dei laboratori.

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