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Antonio Lombardi

1768 - 1847

Nasce a Modena nel 1768 da Venerio e da Barbara Zerbini.
Si laurea in ingegneria all'Università di Modena. In qualità di ingegnere idraulico partecipa alla Commissione municipale di acque e strade del Dipartimento del Panaro (nomina del 1800) e del Magistrato delle acque (nomina del 3 ottobre 1804). Ha parte anche nella Società di Arti Meccaniche del Dipartimento del Panaro.
Frequentatore delle adunanze scientifiche dell'Accademia di Scienze e Belle Lettere di Modena fin dalla sua fondazione, nel 1792 viene ascritto tra i suoi membri, divenendone poi censore per le scienze (1814-1816) e tesoriere (1817-1818).
Nel 1794 entra come vice-bibliotecario nella Ducale Biblioteca Estense di Modena sotto la direzione di Girolamo Tiraboschi, che lo protegge e lo designa suo erede testamentario. Alla morte di questi, L. collabora in qualità di bibliotecario con don Carlo Ciocchi e con Pompilio Pozzetti, nuovi responsabili della Libreria, per divenire nel 1807 bibliotecario capo e, dal 1814 fino al 1847, primo bibliotecario, ossia direttore. In questa veste egli si dedica indefessamente alla catalogazione dei materiali e alla tutela del patrimonio della biblioteca. A lui si devono, infatti, i cataloghi ragionati delle opere di giurisprudenza, matematica, letteratura, fisica e numismatica posseduti dalla biblioteca, nonché il completamento del catalogo degli incunaboli, delle edizioni aldine e dei codici latini iniziati dai suoi predecessori. L. si occupa anche personalmente del recupero delle opere estensi trafugate durante l'invasione napoleonica e tradotte in Francia. Raccoglie l'eredità del Tiraboschi anche nella composizione di una Storia della letteratura italiana in 4 volumi (Modena, presso la Tipografia Camerale, 1827-30), in continuazione dell'opera del suo protettore.
Nel 1801 Antonio Cagnoli, secondo presidente della Società Italiana delle Scienze, nomina Pozzetti segretario e L. vice-segretario di questa istituzione. Nel 1806 L. prende il posto di Pozzetti trasferitosi a Bologna. Durante la presidenza della Società da parte di Paolo Ruffini, cognato di L., questi assume prima la carica di vicesegretario amministratore e poi di segretario (dal 1819), ruolo in cui viene confermato dai presidenti successivi (L. Rangoni e S. Marianini). In questa veste egli si dedica alla promozione dello scambio degli atti (le Memorie) della Società con le altre accademie europee.
Oltre ai lavori di carattere matematico ed ai ritratti storici di Accademici, in particolare di matematici, letti in varie sedute della R. Accademia, dove di conservano tuttora manoscritte, L. è autore di un volume a stampa contenente Notizie sulla vita e su gli scritti di Paolo Ruffini (Modena 1824).

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