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Gian Tommaso Scarascia Mugnozza

1925 - 2011

Nato a Roma il 27 maggio 1925 Gian Tommaso Scarascia Mugnozza si è laureato in Scienze agrarie presso l'Università di Bari nel 1946, è stato Professore di Genetica Agraria nelle Università di Bari (1969-1979) e di Viterbo (1980-2000), poi Professore Emerito della stessa disciplina dal 2001 all' Università della Tuscia.
Ha ricevuto la laurea honoris causa in Biodiversità e Biotecnologie dell'Università degli Studi di Napoli Federico II nel 2004.
E' stato autore, o coautore, di oltre 350 pubblicazioni. I suoi interessi scientifici si sono indirizzati nei campi della genetica e miglioramento genetico di piante agrarie (frumento duro, girasole, fava, tabacco, ed ortensi); nella mutagenesi applicata ai vegetali erbacei ed arborei; nello studio, salvaguardia e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali e della biodiversità nell'area mediterranea, in Africa e Sud-America.
Gli studi e le ricerche di Scarascia Mugnozza sul frumento duro portarono alla costituzione nel 1969 delle prime varietà a taglia bassa (i mutanti radio indotti Castelporziano e Castelfusano) e nel 1974 alla varietà denominata Creso che, per la sua adattabilità, produttività e qualità di pastificazione ebbe immediata e larga diffusione, rappresentando negli anni '80 e '90 più della metà della produzione nazionale di grano duro ed ancora oggi il 10%.
La sua formazione porta Scarascia Mugnozza a promuovere presso il CNR la costituzione dell'Istituto del Germoplasma, che nasce nel 1979 ospitato i locali dell'Università di Bari, ed è la prima 'Banca di Geni' nel Mediterraneo ed in Europa, se si esclude quella istituita 50 anni prima da N.I. Vavilov nell'allora Leningrado.
Dal 1994 è in funzione il "G. T. Scarascia Mugnozza Community Genetic Resource Centre", presso la "M.S. Swaminathan Research Foundation", in Chennai (Madras), per lo studio e l'utilizzazione della biodiversità delle piante agrarie locali.
Numerosi gli incarichi ricoperti da Scarascia Mugnozza a livello nazionale ed internazionale: è stato direttore del primo Laboratorio CNEN (ora ENEA) (Centro della Casaccia) per le applicazioni dell'energia nucleare in agricoltura dal 1958 al 1969; Preside della Facoltà di Agraria dell'Università di Bari dal 1968 al 1971; Presidente del Comitato Nazionale di Consulenza per le Scienze agrarie presso il CNR dal 1978 al 1989; Presidente del Comitato italo-mozambicano dell'Università di Maputo dal 1981 al 1991; membro del Comitato Italiano FAO (presso il Ministero dell'Agricoltura) dal 1975 al 2005; membro del Technical Advisory Committee del Consultative Group on International Agricultural Research (CGIAR) dal 1988 al 1993 e del Board of Trustees del International Center for Agricultural Research in the Dry Areas (ICARDA), Presidente della CRUI - Conferenza dei Rettori delle Università Italiane - dal 1987 al 1994; Presidente di EUCARPIA - Società europea per il miglioramento genetico vegetale- dal 1995 al 1998; Rettore dell'Università della Tuscia di Viterbo, dal 1982 al 1999; membro del Comitato scientifico dell'Enciclopedia Italiana Treccani (1997-2009); Presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL dal 1989 al 2011; Presidente della Commissione scientifica per il monitoraggio della tenuta presidenziale di Castelporziano (1994-2011); Vice-presidente del Comitato scientifico di Milano Expo2015 (2007-2011).
Membro di Accademie e Società scientifiche in Italia e all'estero (Accademia Nazionale dei Lincei, Società Italiana di Genetica Agraria, Società Italiana di Ecologia, Accademia di Agricoltura, Accademia dei Georgofili, America Society of Agronomy, European Society of Plant Breeding, New York Academy of Sciences, European Academy of Sciences and Arts), Gian Tommaso Scarascia Mugnozza è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti quali: Premio Santoro dell'Accademia dei Lincei (1966), Premio Villa San Giovanni (1976), Premio De Marchi (Firenze, 1981), Premio Cerere (Roma, 1981), Premio Agricoltura 2000 (Parma, 1986), Premio Barilla Alimentazione (Roma, 1987), Premio Invernizzi (Milano, 1995). Nel 1988 il Presidente della Repubblica gli ha conferito la Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 1989 la Medaglia d'oro dei Benemeriti della Scienza e della Cultura.

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