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Edoardo De Betta

1822 - 1896

Nato a Castel Malgolo, in Val di Non, nel 1822, dopo la conclusione del liceo, nonostante volesse dedicarsi agli studi naturalistici, si arrese alla volontà paterna e frequentò la facoltà di giurisprudenza presso l'Università di Pavia dove si laureò nel 1844. Tra il 1845 e il 1846 ottenne l'abilitazione alla pratica legale presso il tribunale civile e penale. In seguito ad una grossa fortuna ricevuta in eredità dalla cugina, Teresa De Betta, abbandonò la pratica legale e si dedicò ad amministrare le proprietà terriere e alla ricerca naturalistica, occupandosi soprattutto di zoologia. Dal 1854 al 1863 fu consigliere comunale a Verona e nel 1865 fu eletto podestà della città. Nel 1866 consegnò, su incarico dei francesi, Verona a Vittorio Emanuele II ricevendo la cittadinanzia onoraria di Torino e la croce di ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Dopo l'Unità d'Italia fu deputato e vicepresidente del Consiglio provinciale di Verona e presidente del Regio Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti. Mentre si dedicava alla vita pubblica aveva costruito un museo privato che conteneva una delle più ricche collezioni italiane di anfibi e rettili. Si dedicò anche all'ittiologia soprattutto per quanto riguardava il ripopolamento dei corsi d'acqua. Nel corso degli anni '80 si dedicò anche alla filatelia collezionando 10.000 francobolli e pubblicando una monografia sul tema. Morì a Sogara di Marcellise (Verona) nel 1896

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