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Paolo Rossi

1923 - 2012

Paolo Rossi è uno dei più importanti studiosi italiani di storia della filosofia e della scienza del dopoguerra. Interrotti gli studi universitari a causa della guerra, poté riprenderli nel 1944 a Firenze, dove fu allievo di Eugenio Garin e dove conseguì la laurea in filosofia nel 1946. Dopo alcuni anni di insegnamento di storia e filosofia nel liceo classico di Città di Castello, Rossi fu all'Università di Milano, prima come assistente volontario alla cattedra di storia della filosofia di Antonio Banfi, poi (1954) come libero docente in storia della filosofia e infine (1955) come professore incaricato di filosofia della storia. Negli anni milanesi lavorò come redattore presso la casa editrice Mondadori. Nel 1961 divenne professore ordinario di storia della filosofia a Cagliari, poi a Bologna (1962-1965) e infine a Firenze, dove insegnò fino al 1999, incoraggiando le ricerche storico-scientifiche di un numeroso gruppo di allievi. Significative le sue esperienze di studio e insegnamento all'estero, presso il Warburg Institute della London University (1959 e 1970) e come visiting fellow al Wolfson College della University of Cambridge (1970). Moltissimi sono gli incarichi e i riconoscimenti conferitigli: è stato presidente della Società Filosofica Italiana (1980-1983), della Società Italiana di Storia della Scienza (1983-1990), del Centro Fiorentino di Storia e Filosofia della Scienza (1986-1995) e della Società Italiana per i rapporti fra scienza e letteratura (2000-2007). Nel 1981 venne eletto socio corrispondente dell'Accademia Pontaniana di Napoli, nel 1988 dell'Accademia dei Lincei e nel 1989 dell'Accademia Europea. Nel 1985 gli fu conferita la prestigiosa Sarton Medal dalla History of Science Society, seguita da altri premi sia a livello italiano che internazionale. Pur mantenendo sempre un attento interesse al dibattito filosofico contemporaneo, Rossi si dedicò per lo più ai temi della cultura filosofica e scientifica dal tardo Medioevo alla prima Età Moderna, cari ai suoi maestri, Garin e Banfi, sviluppando idee e interpretazioni che hanno rinnovato profondamente la storiografia italiana e straniera. Gli studi sull'arte della memoria, sulla tradizione ermetica, su Bacone e la rivoluzione scientifica sono solo alcuni dei temi affrontati da Rossi nel corso di una lunga attività di ricerca, per molti aspetti pionieristica, dedicata al contesto filosofico e culturale che dette origine alla scienza moderna. Si ricordano inoltre gli studi vichiani, le riflessioni sul tempo, sulla storia e sul mestiere dello storico, la sua difesa a tutto campo della razionalità scientifica come elemento chiave della modernità e contro il dilagare di nuove forme di irrazionalismo e postmodernismo. Rossi è stato inoltre promotore di numerose iniziative editoriali e di divulgazione storico-scientifica. Qualche anno prima di morire espresse la volontà di lasciare i suoi libri e il suo archivio alla biblioteca del Museo Galileo.

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