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Alberto Chiarugi

1901 - 1960

Figlio del grande anatomista Giulio, Alberto Chiarugi si laureò in Scienze Naturali presso l'Università di Firenze nel 1924 e fu subito chiamato come assistente dal direttore dell'Istituto Botanico fiorentino e suo maestro, Enrico Carano, con il quale mantenne sempre un forte legame. Nel 1929, a soli ventinove anni, venne chiamato alla cattedra di Botanica nell'Università di Pisa. All'epoca aveva già pubblicato oltre trenta lavori, tra cui il fondamentale Il gametofito femmineo delle Angiosperme nei suoi vari tipi di costruzione e di sviluppo (1927). Nel 1950 tornò a Firenze per assumere la cattedra di Botanica e la direzione dell'Istituto Botanico, lasciate vacanti dall'amico e maestro Giovanni Negri. Autorevole accademico e instancabile ricercatore, i suoi studi toccarono molteplici ambiti della botanica: embriologia vegetale, genetica, cariologia, citotassonomia, fitogeografia e paleobotanica. Pubblicò oltre 170 lavori e fu redattore dell'Enciclopedia Italiana per la botanica. Chiarugi si dedicò con energia e passione ai suoi numerosi impegni organizzativi e di politica universitaria; sotto la sua direzione l'Istituto Botanico fiorentino raggiunse una posizione di eccellenza nel panorama italiano. Fu socio dell'Accademia dei Lincei (dal 1947) e di molte altre accademie scientifiche; presidente della Società Toscana di Scienze Naturali (1945-1950), della Società Italiana di Antropologia e Etnologia e dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria; segretario della Società Botanica Italiana (dal 1930 fino alla morte); fondatore e primo direttore del Centro di citogenetica vegetale del CNR e della Fondazione Filippo Parlatore per lo studio della flora e della vegetazione italiana. Nel 1949 fondò la rivista "Caryologia".

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