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Riccardo Felici

1819 - 1902

Nato a Parma nel 1819, dopo aver studiato filosofia nella città natale, alla fine del 1839 si trasferì a Pisa, dove si iscrisse alla facoltà di scienze matematiche, laureandosi nel 1843. Nel 1846 ottenne il posto di aiuto di Carlo Matteucci nella facoltà di Fisica. Si occupò fin dall'inizio dello studio delle proprietà delle correnti elettriche, sviluppando più tardi un più rilevante programma di ricerca sulla teoria dell'induzione elettrodinamica riuscendo a stabilire sperimentalmente la natura delle leggi elementari dell'induzione. Nel 1848 partecipò come volontario alla Prima guerra d'indipendenza, con il grado di tenente del battaglione universitario pisano. Nel 1852 tenne supplenze presso la Scuola normale superiore, dove fu nominato ripetitore nel 1853. Nel 1854 ottenne la nomina a professore aggregato della facoltà di Scienze naturali, carica confermata nel 1859 dal Governo provvisorio toscano, cui si aggiunse quella di direttore del Gabinetto di Fisica; nel novembre dello stesso anno ottenne la nomina a professore effettivo. Continuò ad insegnare all'università fino al pensionamento avvenuto nell'ottobre 1893.
Fu socio di molte accademie ed istituti tra cui l'Accademia Nazionale dei Lincei, l'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, la Società italiana delle scienze di Modena, l'Accademia delle scienze di Bologna, l'Istituto lombardo scienze e lettere di Milano e altri istituti di Torino, Lucca e la Physikalisch-Medicinische Gesellschaft di Würzburg. Nel 1898 fu nominato honorary fellow dalla Phisical society of London. Ebbe tra l'altro il merito di tenere in vita la rivista «Il Nuovo Cimento», in quegli anni l'unico periodico italiano di fisica che poi divenne la rivista ufficiale della Società italiana di fisica di cui fu presidente. Fu inoltre per due volte rettore dell'università di Pisa, preside della Facoltà di Scienze e consigliere della Scuola normale superiore. Ebbe rapporti di amicizia e di collaborazione con numerosi scienziati italiani dell'epoca, in particolare con Carlo Matteucci e Luigi Pacinotti. Morì nel 1902 a Sant'Alessio di Lucca

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