Antonio Roiti
1843 - 1921
Dopo gli studi a Venezia e a Lubiana, alla fine del 1864 Roiti s'iscrisse al corso di laurea in matematica dell'Università di Pisa. Nell'estate del 1866 interruppe gli studi per partecipare alla terza guerra d'indipendenza al seguito di Giuseppe Garibaldi; fu decorato con la medaglia d'argento al valor militare per essersi distinto nella battaglia di Condino del 16 luglio 1866. Terminata la guerra, completò gli studi, conseguendo la laurea in matematica nel 1867 e iniziando la carriera come ricercatore e insegnante, che svolse in diversi istituti superiori e atenei di varie città italiane. Nel corso della sua vita professionale, Roiti ricoprì numerosi incarichi istituzionali: fu membro del Consiglio Superiore per la Pubblica Istruzione, vicepresidente e presidente della Società Italiana di Fisica, membro della Commissione Reale per la Riforma Universitaria istituita nel 1910. Ricevette numerose onorificenze e fu socio dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia delle Scienze di Torino, dell'Accademia dei XL e dell'Accademia dei Georgofili. Fu attivo inoltre nella vita pubblica di Firenze, dove ricoprì le cariche di consigliere comunale (1888-1890) e assessore alla Pubblica Istruzione (1889-1890). Prese anche parte a una commissione speciale per la luce elettrica, fornendo pareri tecnici sui progetti del primo impianto di illuminazione elettrica della città (1890). Nel 1893, alla morte di Ferdinando Meucci, fu nominato direttore del Museo degli Strumenti Antichi di Astronomia e di Fisica di Firenze, carica che mantenne fino al 1908, quando si dimise per motivi di salute, ritirandosi poi a vita privata. Roiti compì ricerche in vari campi della fisica e pubblicò numerosi testi e articoli scientifici, tra i quali si ricordano gli studi sul moto dei liquidi, sulla natura della corrente elettrica, sulla velocità del suono, sui raggi Röntgen.