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Angelo Celli

1857 - 1914

Laureatosi in Medicina e Chirurgia nel 1878 all'Università di Roma, Celli si recò a Monaco per perfezionarsi nell'Istituto di Igiene fondato da Max Joseph von Pettenkofer, padre dell'igiene sperimentale. Tornato a Roma, nel 1883 divenne assistente presso l'Istituto di Igiene. Nel 1886 ottenne la cattedra di Igiene all'Università di Palermo, città nella quale fondò l'Istituto Antirabbico, uno dei primi in Italia. Trasferito all'Università di Roma, nel 1889 istituì anche nella capitale un Istituto Antirabbico e dette vita al periodico "Annali di Igiene". Di primaria importanza sono i suoi contributi sull'eziologia della meningite cerebro-spinale e delle dissenterie e sul parassita malarico. Dopo aver studiato il protozoo scoperto da Alphonse Laveran, Celli e il collega Ettore Marchiafava individuarono e descrissero la varietà del parassita responsabile della malaria, che chiamarono Plasmodium malariae. Celli si occupò attivamente di profilassi antimalarica, suggerendo una serie di accorgimenti pratici da adottare nelle zone malariche e raccomandando l'uso del chinino. Nel 1890 fondò la Società di Igiene e Medicina Tropicale e nel 1898 la Società per gli Studi sulla Malaria. Le sue ricerche scientifiche furono strettamente legate all'attività politica. Deputato del Regno d'Italia dal 1892 al 1913, promosse un articolato corpo di norme contro la malaria, il cui perno è costituito dall'istituzione dell'Azienda del Chinino di Stato e dalla distribuzione gratuita del farmaco ai lavoratori agricoli delle zone malariche, sia per la cura che per la profilassi. Celli s'impegnò inoltre nella battaglia contro l'analfabetismo e le misere condizioni dei braccianti agricoli. Fu membro di varie accademie e associazioni mediche e ricevette numerosi riconoscimenti: fu nominato doctor honoris causa dalle Università di Atene e di Aberdeen e lecturer dal Royal Institute of Public Health di Londra; l'Institute of Tropical Medicine di Liverpool gli conferì la medaglia Mary Kingsley. Pubblicò numerosi studi scientifici e storico-scientifici; la sua fondamentale The History of malaria in the Roman campagna fu pubblicata postuma nel 1933 dalla moglie Anna Fraentzel, sua compagna nella lotta alla malaria e per l'educazione delle masse rurali.

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