Serafino Capezzuoli
1813 - 1888
Dopo la laurea in Medicina, conseguita nel 1838 all'Università di Pisa, e i successivi due anni di praticantato nell'Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze, nel 1840 Serafino Capezzuoli, ricevuta l'abilitazione all'esercizio della medicina e chirurgia, fu medico condotto a Massa Marittima (GR). Tornato a Firenze, nel 1843 fu nominato aiuto alla cattedra di Chimica organica e fisica medica presso la Scuola Medico-Chirurgica dell'Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento di Firenze. Abbandonò quindi la pratica ospedaliera per dedicarsi all'insegnamento e allo studio, in particolare del diabete. Nel 1851 divenne titolare della cattedra di Chimica organica e patologica presso il fiorentino Istituto di Studi Superiori, che mantenne fino al 1878, anno in cui si ritirò e fu nominato Professore Emerito. Dal 1870 fu anche direttore del Gabinetto di Chimica organico-patologica. Ricoprì inoltre la carica di igienista aggiunto al Consiglio Superiore di Sanità e si occupò di varie questioni relative all'igiene pubblica, proponendo per primo l'acido fenico come disinfettante. Ricevette vari riconoscimenti - da ricordare la medaglia conferitagli al V Congresso degli Scienziati Italiani (Lucca, 1843) per un nuovo metodo di ricerca del glucosio nelle urine per la diagnosi del diabete - e fu membro delle più importanti istituzioni scientifiche della Toscana, come la Società Medico-Fisica Fiorentina, l'Accademia dei Georgofili, la Società Filoiatrica di Firenze, l'Accademia dei Fisiocritici di Siena. È autore di oltre 200 pubblicazioni, tra cui un Trattato di chimica organica e patologica (1855-1870), la sua opera maggiore.