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Giuseppe Gazzeri

1771 - 1847

Dopo la laurea in Legge all'Università di Pisa nel 1795, Giuseppe Gazzeri rientrò a Firenze e si dedicò agli studi scientifici, attratto dalle ricerche dei chimici francesi e dalle innovazioni introdotte nella metodologia di ricerca e nell'elaborazione teorica dei dati sperimentali da Antoine-Laurent Lavoisier in particolare. Divenuto socio dell'Accademia dei Georgofili, Gazzeri presentò numerose memorie su temi di chimica applicata e di agronomia. Rivendicò inoltre l'importanza di questa scienza per lo sviluppo economico e industriale e propose una riforma dell'istruzione che ne prevedeva l'insegnamento. Nel 1807 gli fu affidata la cattedra di Chimica del neonato Liceo di Scienze Fisiche e Naturali annesso al Reale Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, dando così inizio all'insegnamento pubblico della chimica in Toscana. Nel 1814, per volere del granduca Ferdinando III, la cattedra di Chimica fu trasferita alla Scuola di Farmacia dell'Ospedale di Santa Maria Nuova, dove Gazzeri insegnò Chimica farmaceutica per quasi quarant'anni. Nel 1819 pubblicò la sua opera più nota, il Compendio d'un trattato elementare di chimica. Gazzeri ricoprì importanti incarichi ufficiali nel Granducato: nel 1822 fu nominato commissario delle Miniere e Magona della Toscana, carica che tenne fino al 1835, conducendo studi sulle tecniche metallurgiche più innovative e proponendo la perforazione dei terreni boraciferi nella zona di Larderello per attivare nuovi soffioni. Intense furono anche le sue ricerche nel settore della chimica agraria, in particolare sull'utilizzo dei concimi. S'interessò inoltre di fisica, in particolare di elettromagnetismo. Scienziato dai molti interessi, Gazzeri fu al centro della rete di rapporti fra le tre principali istituzioni scientifiche fiorentine dell'epoca - il Museo di Fisica, l'Accademia dei Georgofili e il nuovo Gabinetto Vieusseux - e intrecciò relazioni con numerosi studiosi suoi contemporanei. Nel 1841 aiutò Cosimo Ridolfi a organizzare il III Congresso degli Scienziati Italiani a Firenze; in tale occasione furono ristampati i Saggi di naturali esperienze dell'Accademia del Cimento con 90 pagine di Aggiunte preparate dallo stesso Gazzeri.

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