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Larderello

1818 - 1962

Storia archivistica

Il primo e documentabile intervento sull'archivio dell'azienda Larderello Spa avvenne tra il 1959 e il 1961, per la costituzione del Museo di Larderello. Già dal 1956 era stata presa la decisione dalla Direzione Generale di predisporre un Museo aziendale, ma i lavori iniziarono solo nel 1959. Nella relazione dell'ing. Renato Volponi [busta 5, fasc. N/266 "Il Museo di Larderello"] è detto chiaramente della difficoltà di "raccogliere" documenti e materiale di valore storico. Così si scelsero carte dalle unità originarie e probabilmente fu effettuata una selezione su quanto era da conservare o meno, si composero buste di diverso formato con fascicoli raccogliticci, destinati a costituire la sezione dei cimeli relativi alla storia dell'impresa dell'acido borico. Alcuni pezzi furono scelti per essere esposti nelle vetrine del Museo e costituivano anche materiale di consultazione per la stesura di testi celebrativi della vita e delle sorti dell'azienda.
A partire dalla metà degli anni Ottanta, il materiale archivistico della società e di quelle che l'hanno preceduta (F. De Larderel & C. e Boracifera), dal 1962 tutte confluite in Enel, è stato oggetto di un'indagine, coordinata dal Centro studi per la storia economica dell'impresa. Il fondo Larderello, insieme al superfondo Archivi storici Enel sono stati dichiarati di notevole interesse dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio con provvedimento del 28 ott. 1992. Nei primi mesi del 2004 è stata avviata la schedatura del fondo Larderello. Il fondo fotografico era stato oggetto di una campagna di acquisizione di immagini in digitale, oggetto di un progetto a parte rispetto al riordino dell'archivio nella sua integrità. Le carte che costituivano la dotazione del Museo della Geotermia di Larderello erano state trasferite nell'archivio del Compartimento di Firenze, mentre rimanevano a Larderello pochi pezzi oggetto di esposizione nella struttura museale e altro materiale in uso presso l'ufficio tecnico. Con l'occasione dell'inaugurazione dell'Archivio storico Enel intitolato a "Piero Ginori Conti" il 25 settembre 1997 fu presentata una parziale schedatura delle carte anche di altri fondi presenti in archivio, opera degli storici del Centro studi e con l'occasione si effettuò una sorta di campionatura dell'azione che vide però luce in modo sistematico solo con il progetto 2004-2005. Nel corso dell'anno 2006 è stato portato a compimento il riordino e la strutturazione della banca dati.

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Ambito e contenuto

La suddivisione in fondi è nata dal tentativo, in parte riuscito, di restituire le carte alla società di provenienza. Le attività della Larderello sono sopravvissute alla società per azioni stessa: l'industria chimica, dopo il 1962 ebbe vita autonoma accorpandosi al gruppo Eni, le attività di produzione di energia e della sua distribuzione sono invece passate a Enel. Il fondo attuale non è in realtà il prodotto dell'attività dell'azienda nazionale, ma di un ramo detto "ex Larderello", con atti anche successivi al 1962. Per quanto è stato possibile, nel rispetto della regola archivistica della proprietà delle carte legata al più recente proprietario, si hanno quindi quattro sezioni:
F. De Larderel e C.: comprende anche atti relativi ad affari dei singoli componenti la famiglia De Larderel in proprio e in affari con la Enrico Durval, la Chemin Prat Lamotte Larderel, la A. G. Fossi e C., ovvero le società che si fusero a fondare la F. De Larderel. Gli atti relativi al patrimonio, le carte di amministrazione legate al personale e il carteggio vario della società F. De Larderel in liquidazione già dal 1907, sono confluite nel fondo della Società Boracifera, fino ad arrivare alla Larderello Spa;
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Società Boracifera di Larderello: è il fondo più esile sia come struttura documentaria, sia per la breve vita della società, dal 1912 al 1939, anni governati dalla personalità di Piero Ginori Conti, per cui spesso gli atti societari e patrimoniali sono carteggi di pugno del ministro, senatore del regno, fondatore dell'Istituto del boro e silicio, presidente di varie commissioni ministeriali, solidale della politica autarchica, scienziato. Sono anche gli anni delle consulenze di illustri scienziati, tutte persone che avevano rapporti personali con il Ginori Conti, rapporti il cui riflesso è nelle carte e alle carte ha dato il valore dell'autografo e le potenzialità della sottrazione alla storia per la trasformazione in cimelio;
Larderello Spa: è l'erede delle attività, mobili e immobili e di 120 anni di archivio. Morto l'artefice della Boracifera, marito di Adriana De Larderel, figlia dell'ultimo rappresentante della famiglia De Larderel in azienda, la società ha vita di pari tempo prima della nazionalizzazione e sono anni in cui le carte si trovano a subire con l'azienda il secondo conflitto mondiale. Esistono in questo fondo lacune, mentre migliore sorte hanno avuto atti delle più antiche società, pur se diminuita l'importanza del ramo chimico e alla chiusura del passato di sfruttamento del borace.
Fondo unico: la musealizzazione delle carte avviene per iniziativa della Larderello Spa, vivo ancora Giovanni Ginori Conti, al quale verranno restituiti i cimeli di famiglia presenti al palazzo del museo. Lì invece restarono le carte delle origini e la biblioteca aziendale, e di tutto si fece largo uso, secondo criteri meramente espositivi e poco rispettosi del vincolo archivistico.
Come fondo a parte, esistono 10 metri di biblioteca formata anche dai volumi acquistati e lasciati all'azienda da Piero Ginori Conti.

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Criteri di ordinamento

I numerosi traslochi, la musealizzazione di molte carte hanno generato un fondo miscellaneo. L'ordinamento attuale è il frutto della strutturazione a posteriori di una lista di record prodotta in ordine di inserimento (2004) e solo di seguito (2005-2006 lug.) smistata in livelli di descrizione in nuclei documentari a volte coerenti, altri rispondenti allo stato di conservazione e alla sequenza fisica in cui si presentavano le carte. Non è stato reperito alcuno strumento di corredo coevo alla produzione delle carte. Sono state applicate elementari suddivisioni degli atti per ipotetici uffici produttori, rifacendosi alle funzioni principali dell'organizzazione aziendale tra Otto e Novecento. Si tratta di una virtuale organizzazione entro un fondo unico di fondi diversi all'interno di ciascuno dei quali sono state create delle "sezioni" che corrispondono ai rami di attività di una struttura aziendale ipotetica. Il "Fondo unico", tra essi, è rimasto in condizione di miscellanea.

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