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Archivio dell'Ateneo di scienze e lettere di Bergamo

1347-1972

Storia archivistica

L'archivio ha avuto diversi riordinamenti che si sono stratificati nel corso del tempo. Il primo di cui si trova traccia è ottocentesco. Quello più consistente risale al segretario Torri che organizzò anche la corretta gestione dell'archivio corrente

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Ambito e contenuto

Statuti, corrispondenza, fascicoli personali, manoscritti, carteggi. Relazioni su scienze, chimica, fisica, meteorologia, ingegneria, macchine (leve), medicina

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Criteri di ordinamento

Si è così preferito raccogliere gli statuti in serie autonoma, in quanto atti costituenti la base giuridica dell'attività stessa dell'associazione, piuttosto che conservarli all'interno della Sezione 1 del carteggio post 1923; si è portata a compimento la serie della contabilità, avviata all'inizio dell'Ottocento, come testimoniano le intitolazioni di due fascicoli pervenuti nella camicia originale, ma poi abbandonata inserendo fatture, note spese, ricevute e mandati nella corrispondenza ordinaria. Per quest'ultima, è stata rispettata la fascicolazione annuale secondo l'impianto originario304, sciogliendo però il cosiddetto "Carteggio Maironi da Ponte" di origine assai tarda e la cui denominazione faceva pensare ad un archivio personale, e riconducendo le scritture alle istituzioni di appartenenza (Eccitati, Arvali, Ateneo nella fase
costitutiva) in nome e per conto delle quali il Maironi aveva interagito con le autorità di governo. Dalla corrispondenza sono stati pure stralciati i verbali delle sedute accademiche e i manoscritti di memorie e dissertazioni che manifestamente andavano ad integrare le rispettive serie speciali già prefigurate dagli statuti, le carte estranee (in particolare il cospicuo fascicolo delle "Carte Alessandri"), quelle dell'Accademia degli Eccitati e la documentazione proveniente da privati, sotto forma di dono, lascito o deposito, che il Torri aveva impropriamente collocato all'interno dell'archivio senza evidenziarne a sufficienza l'autonomia. Anche per questi archivi o raccolte personali, non si è imposto un ordinamento univoco e omogeneo ma si è tenuto conto della configurazione preesistente (ove riconoscibile), cercando, negli altri casi, di adottare i criteri meglio rispondenti alle caratteristiche del singolo fondo.
Per quanto riguarda i soci, si sono mantenuti i fascicoli personali creati dal Torri sostituendo però l'ordine alfabetico con quello cronologico per data di morte o di cessazione (per le motivazioni si veda il cappello introduttivo alla serie) e si è trovata razionale collocazione al materiale vario (biglietti da visita, necrologi, diplomi) che il Torri aveva inserito nel faldone VI, sorta di miscellanea costituita da nove fascicoli di contenuto vario (corrispondenza non datata, necrologi, carte Belli, Traini, Rossi, Speranza, Davoglio, circolari del Ministero della Pubblica Istruzione, verbali a stampa di alcune sedute accademiche). Le serie "Eco della Stampa" e "Archivio fotografico" sono state mantenute nella configurazione data dal Torri e così pure si è rispettata nella sua consistenza originaria la "Raccolta autografi" di impianto ottocentesco, correggendo però l'ordine cronologico dei documenti falsato sia dalla non infrequente erronea lettura da parte del Camozzi Vertova, sia dall'aggiunta tardiva di alcuni pezzi.

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