Stazione Zoologica Anton Dohrn
1847 - 1991
Storia archivistica
L'organizzazione e il funzionamento dell'Archivio Storico della Stazione Zoologica Anton Dohrn sono disciplinati dal Regolamento approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 9 del 10/06/2011, previo parere positivo della Soprintendenza Archivistica per la Campania. Il Regolamento dell'Archivio Storico è pubblicato sul sito web istituzionale (www.szn.it , sezione: "Risorse-Archivio Storico"). Nel 2003 la Soprintendenza Archivistica per la Campania ha avviato un importante lavoro di censimento e schedatura, finalizzato a un necessario progetto di riordino del prezioso archivio. Nel 2006, al termine della seconda fase progettuale, si é giunti ad un primo censimento, che rappresenta la base dei dati pubblicati nel 2016 in SIUSA. Nel 2010, con l'obiettivo di proseguire con un improcastinabile riordino e un graduale popolamento degli alberi descrittivi dell'archivio, sono ripresi i contatti con la Soprintendenza. Nel corso di questi lavori, a partire dal 2013 la Stazione Zoologica si é potuta avvalere della collaborazione di una funzionaria della stessa Soprintendenza all'interno del Comitato di consulenza, che ha evidenziato le maggiori criticità su cui intervenire per un riordino dell'archivio storico, per la redazione di un inventario e per una corretta gestione dei flussi.
I dati pubblicati in SIUSA sono stati descritti a livello molto generale e si riferiscano solo a una parte del patrimonio archivistico dell'ente; successivi aggiornamenti dovranno naturalmente prevedere il graduale inserimento delle altre aggregazioni documentarie, in particolare i numerosi archivi aggregati, prodotti per la maggior parte da direttori e collaboratori dell'istituto di ricerca
Ambito e contenuto
Il patrimonio custodito nell'Archivio Storico della Stazione Zoologica Anton Dohrn é formato essenzialmente da un nucleo riordinato nel 1969, che include documentazione relativa alla fondazione, all'amministrazione (piante, bilanci, tavoli di studio, corrispondenza), alle attività scientifiche dell'Istituto (progetti, disegni scientifici, fotografie e film), fino alla seconda guerra mondiale. Arricchito da alcuni incrementi, il patrimonio risulta depauperato da dispersioni e da una mancata regolamentazione dei flussi, che ne hanno compromesso una sua integrale conservazione. Gli indici dattiloscritti, più vicini a un soggettario che a un inventario archivistico, costituiscono comunque preziosi strumenti per la consultazione, sebbene molto lacunosi e con un uso ibrido di lingue e numerazioni, che richiamano anche alla necessità di adozione di standard internazionali del settore.
Criteri di ordinamento
parziale, per alcune serie ancora in corso