Ente Autonomo Volturno srl (EAV)
fine XIX sec, - 1970
Storia archivistica
Parte della documentazione relativa al settore di costruzione e gestione degli impianti idroelettrici è confluita, al momento della nazionalizzazione delle industrie elettriche, nell'Archivio Storico ENEL.
L'archivio storico EAV nel 2005 è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per la Campania
Ambito e contenuto
Costituito da carte amministrative, corrispondenza, manoscritti, libri, opuscoli e materiale iconografico, l'Archivio storico dell'Ente Autonomo Volturno (EAV), documenta il complesso ventaglio di iniziative imprenditoriali messo in atto dall'Ente nel corso del Novecento.
Tale documentazione, grazie soprattutto alla poliedrica attività dell'Ente, finisce per rimandare, peraltro, ad altri fondi posti in essere da enti collegati: all'Archivio storico della Circumvesuviana, ad una sezione della documentazione della SEPSA (una parte delle carte di quest'ultima sono già nell'Archivio EAV) e forse anche all'Archivio ATAN, materiale che l'EAV, in vista dell'istituzione dell'Archivio storico del Sistema dei trasporti campano, dovrà preoccuparsi di recuperare e valorizzare. Una parte consistente dell'archivio EAV, acquisita dall'ENEL in occasione della nazionalizzazione dell'energia elettrica, fa oggi parte dell'Archivio del compartimento ENEL di Napoli "G. Cenzato".
L'Archivio storico dell'Ente Autonomo Volturno risulta costituito da 3 fondi:
1. Fondo Ente Autonomo Volturno (1904-1970), costituito da circa 300 faldoni e 550 registri, in gran parte relativo alla gestione dell'azienda elettrica; comprende, tra l'altro, materiale SEPSA e documentazione riguardante il Palazzo Giovene di Girasole, sede dell'Ente
2. Fondo Ente Autonomo Volturno - Gestione stralcio, costituito da quasi 80 faldoni e altrettanti registri, relativo alla gestione dell'azienda filotranviaria (anni Trenta) e a quella della pubblicità del Comune di Napoli
3. Fondo Cumana, relativo alla costruzione della Ferrovia Cumana (fine Ottocento - inizio Novecento), poi gestita dall'Ente. E' costituito da circa 150-200 faldoni.