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Archivio di Stato di Modena

Descrizione

L'Archivio di Stato di Modena deve la sua particolare fisionomia al fatto di custodire il rilevante e vasto fondo Estense e Austro-Estense, con documentazione dal secolo VIII. Alla base è la singolare longevità e continuità della dinastia d'Este (poi d'Austria - Este) e alla circostanza che, con la devoluzione di Ferrara alla Camera apostolica nel 1598, avendo il duca Cesare d’Este eletto Modena quale nuova capitale del Ducato, presso questa città venne trasferito il complessivo patrimonio archivistico di famiglia e di governo, mantenendo anche pressoché intatte le tradizioni di famiglia, di amministrazione e gestione politica dello Stato.Fin dalla sua istituzione (1862) l’Archivio di Stato di Modena ebbe dimora nel complesso architettonico che tuttora lo ospita. L’edificio, in particolare, è un’originaria ala tardo-settecentesca, eretta sugli orti del duecentesco convento dei Padri domenicani ad ampliamento dell’adiacente corpus claustrale, arrivando anche a congiungersi con un’altra sezione monastica già destinata al locale Tribunale dell’Inquisizione. Di quest’ultimo istituto l’Archivio conserva l’integro fondo documentario, costituendo uno dei rari, sopravvissuti archivi inquisitoriali completi italiani.