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Archivio di Stato di Potenza

Descrizione

L’Archivio di Stato di Potenza è un organo periferico del Ministero della Cultura afferente alla Direzione Generale Archivi.L'Istituto trae origine dall'Archivio provinciale per la Basilicata istituito a Potenza nel 1850 in applicazione della legge organica del 12 novembre 1818, n. 1379. Divenne Sezione di Archivio di Stato per effetto della legge 22 dicembre 1939, n. 2006, e cambiò la denominazione in Archivio di Stato di Potenza con il D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409.L’istituto conserva gli archivi e i documenti prodotti dalle magistrature dell’Antico Regime e dagli uffici giudiziari, amministrativi e finanziari dello Stato istituiti nella provincia di Basilicata a partire dal 1806. Per molti aspetti, l’Istituto ha la fisionomia di “archivio regionale”. Difatti, costituendo la Basilicata un’unica provincia sino al 1927, nell’Archivio del capoluogo lucano sono confluite le carte di uffici che avevano competenza sull’intera estensione dell’attuale territorio regionale.Solo in seguito all’entrata in funzione, nel 1955, della Sezione di Archivio di Stato di Matera, l’Istituto archivistico ha cominciato a conservare i documenti prodotti dagli uffici statali della sola provincia di Potenza.Tra la documentazione conservata si segnalano anche: gli archivi notarili dei distretti di Potenza, Melfi e Lagonegro dal sec. XVI; documenti provenienti da chiese e monasteri soppressi nel corso del XIX secolo; i registri del catasto provvisorio; gli atti dello Stato civile dei comuni dell’attuale provincia di Potenza dal 1809 al 1865; liste di leva e ruoli matricolari.L’Istituto conserva inoltre gli archivi di uffici statali soppressi e di enti pubblici estinti ed ha acquisito a vario titolo (dono, acquisto, deposito temporaneo) archivi privati (di famiglie e di persone) e pergamene di enti ecclesiastici lucani.Alla funzione di conservazione e tutela sono collegati altri importanti compiti istituzionali, tra i quali: ordinamento degli archivi e la compilazione dei relativi inventari, indici, elenchi di consistenza, guide particolari e tematiche (i vari strumenti di ricerca che rendono possibile la consultazione dei documenti); coordinamento di progetti di restauro e digitalizzazione del materiale documentario; assistenza ai ricercatori in sala di studio e per le ricerche per corrispondenza; attività didattica; iniziative di ricerca scientifica e di valorizzazione del patrimonio archivistico (studi, pubblicazioni, mostre, conferenze etc.) anche in collaborazione con altri istituti culturali.