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Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

Descrizione

L'attuale Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Istituto dotato di autonomia speciale con DM del 7 ottobre 2008, ha origine dalla biblioteca privata di Antonio Magliabechi, costituita da circa 30.000 volumi, lasciata nel 1714, secondo il suo testamento, "a beneficio universale della città di Firenze".
Per incrementare la nascente Biblioteca nel 1737 fu stabilito per decreto che vi fosse depositato un esemplare di tutte le opere che si stampavano a Firenze e dal 1743 in tutto il Granducato di Toscana.
Nel 1747 fu aperta per la prima volta al pubblico con il nome di Magliabechiana.
Nel 1771 il granduca Pietro Leopoldo rinunciò alla Biblioteca Mediceo-palatino-lotaringia e la volle unita alla Magliabechiana. Da allora in poi la Biblioteca si arricchì ulteriormente di molti altri pregevoli fondi. Spiccano quelli delle biblioteche ex monastiche, incamerati a seguito della politica di soppressione dei conventi messa in atto da Pietro Leopoldo e ripresa da Napoleone.
Nel 1861 il neonato Regno d'Italia promulgava, in data 22 dicembre (l'iniziativa fu di Francesco De Sanctis, allora ministro dell'Istruzione), un decreto che stabilisce l'unificazione della Biblioteca Magliabechiana con la grande Biblioteca Palatina (costituita da Ferdinando III di Lorena e continuata dal suo successore Leopoldo II). Il nuovo istituto assume la denominazione di Biblioteca Nazionale.
Dal 1869, dalla promulgazione del Regio Decreto in data 25 novembre, la Biblioteca Nazionale di Firenze riceve per diritto di stampa una copia di tutto quello che viene pubblicato in Italia.
Nel 1885 il "Regolamento organico delle biblioteche del Regno" sancisce per la Nazionale di Firenze e quella di Roma l'attribuzione del titolo "Centrale".
Originariamente la Biblioteca ebbe sede in locali che facevano parte del complesso degli Uffizi; nel 1935 fu trasferita nella sua sede attuale, costruita, a partire dal 1911, su progetto dell'architetto Cesare Bazzani e successivamente ampliata dall'architetto Vincenzo Mazzei. L'edificio, uno dei rari esempi di edilizia bibliotecaria, fa parte dell'area monumentale del complesso di Santa Croce.
Dal 1886 al 1957 la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF) ha pubblicato il "Bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa", divenuto a partire dal 1958 "Bibliografia nazionale italiana" (BNI).
La BNCF è anche sede pilota nella creazione del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) che ha come obiettivo l'automazione dei servizi bibliotecari e la costruzione di un indice nazionale delle raccolte librarie possedute dalle biblioteche italiane.
L'alluvione del 1966 ha causato gravissimi danni, in particolare all'intera emeroteca, alla preziosa raccolta delle Miscellanee, al fondo Magliabechiano, al fondo Palatino e a numerose altre raccolte, nonché a tutti i cataloghi a schede e a volume, all'apparato bibliografico delle sale di lettura e agli arredi.
Parte rilevante dei fondi danneggiati sono stati recuperati ad opera del Centro di restauro appositamente creato, ma una parte consistente è andata definitivamente perduta.