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Camera di Commercio di Bergamo

Bergamo 1802 -

La Camera primaria di commercio di Bergamo nacque in epoca napoleonica, precisamente nel 1802.
Con decreto del viceré d'Italia, Eugenio di Beauharnais, il 27 giugno 1811 si modificò ancora l'ente in "Camera di commercio, arti e manifatture" con competenza territoriale sulla sola città ed è proprio a questa nuova tipologia di istituzione che vengono affidate alcune delle moderne funzioni che ritroviamo negli attuali enti camerali.
La Restaurazione non modificò la struttura camerale ma bisognò attendere il Regolamento per le Camere di commercio del Regno Lombardo-Veneto del 21 luglio 1849 per rivedere confermate le competenze territoriali sull'intero territorio provinciale. Altri regolamenti e leggi tra il 1848 e il 1850 riformarono l'istituzione che divenne Camera di commercio e d'industria e modificò alcune delle proprie funzioni.
Con l'Unità d'Italia, attraverso il regio decreto del 5 ottobre 1862 (n. 872), la Camera di commercio di Bergamo venne compresa negli enti da riordinare. La Camera di commercio ed arti, questa la nuova denominazione, divenne operativa sotto la guida di Giovanni Battista Piazzone, già presidente dell'ente prima del suo riordino istituzionale. In continuità con il passato gli interessi camerali si volsero, per tutto il secondo Ottocento, allo sviluppo delle comunicazioni ferroviarie, tramviarie e telegrafiche, alla promozione economica attraverso l'esposizione bergamasca organizzata dagli industriali locali, alla formazione professionale con l'istituzione di una sezione industriale annessa al Regio istituto tecnico, di una Scuola d'arte applicata e nel primo decennio del Novecento anche della Scuola pratica serale di commercio per impiegati e commessi.
Durante la lunga vicepresidenza (1927-1945) di Antonio Pesenti, nonostante il periodo bellico e le trasformazioni istituzionali del periodo fascista, la Camera si impegnò nello sviluppo delle infrastrutture favorendo i progetti di collegamento con lo Stelvio e la Valtellina e, in ambito stradale, appoggiando la realizzazione dell'autostrada Bergamo-Milano.
Nel secondo dopoguerra la Camera spinse con forza per la trasformazione dell'aeroporto di Orio al Serio da militare a civile, per l'assistenza ai commerci con l'estero soprattutto per i prodotti dell'industria, rilanciando l'agricoltura attraverso rimboschimenti e bonifiche, il settore zootecnico con mostre bovine, per arrivare allo sviluppo del settore turistico.
Nel 2011 la Camera di commercio ha festeggiato i suoi 200 anni.

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