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Emanuele Paternò

1847 - 1935

Nasce a Palermo il 12 dicembre 1847, da Giuseppe e Caterina Kirchner. Nel 1871 si laurea in chimica e fisica all'Università di Palermo dove era stato allievo di Stanislao Cannizzaro. Nel 1872 vinse il concorso per la cattedra di chimica generale all'Università di Torino, tuttavia, visto il trasferimento a Roma di Cannizzaro, la facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali dell'Università di Palermo ottenne dal Ministero di poter nominare Paternò professore ordinario di chimica generale, carica che mantenne per un ventennio. Sempre nel 1871 fu tra i fondatori della Gazzetta Chimica Italiana, di cui fu direttore per cinquant'anni. Nel 1878 sposa Giuseppina Paleologo Vassallo, dalla quale ebbe tre figli, Giuseppe, Caterina ed Eleonora Michela. Tra il 1885 e il 1890 fu rettore dell'Università di Palermo. Tra il 1890 e il 1892 fu sindaco di Palermo e qualche anno dopo fu anche presidente della provincia di Palermo.  Dal 1879 è socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei, divenendone socio ordinario nel 1883. è proprio l'appartenenza lincea a far si che Paternò, il 4 dicembre 1890 fosse nominato senatore in base a quanto stabilito dall'articolo 33 dello Statuto Albertino, mantenne la carica fino al 1930 e tra il 1914 e il 1919 ne fu vicepresidente.
Paternò, accettando le pressioni di Cannizzaro, nel 1892 si trasferisce all'Università di Roma dove è ordinario di applicazioni della chimica. Amico e seguace di Crispi alla sua morte si avvicina alle posizioni di Giolitti a cui rimase legato fino allo scoppio della I Guerra Mondiale, infatti, Paternò era di ferme convinzioni neutraliste. Una volta scoppiata la guerra contribuì alle ricerche su esplosivi e gas. All'avvento del fascismo Paternò manifestò apertamente il suo senso di aperta estraneità ed ostilità al regime rifiutando, come accademico dei Lincei, di giurare fedeltà al fascismo e decadendo quindi da membro dell'Accademia. Nel corso della sua vita Paternò ricoprì molte cariche tra cui: presidente del Collegio dei periti doganali, membro del Consiglio superiore di sanità, membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione e tra il 1921 e il 1932 presidente della Società dei XL.
Muore a Palermo il 18 gennaio 1935. 

 

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