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Vito Volterra

1860 - 1940

Nasce ad Ancona nel 1860, nel 1882 si laurea in Fisica all'Università di Pisa, dove frequenta la Scuola Normale Superiore. Nel 1883 diventa professore ordinario di Meccanica razionale all'Università di Pisa, dove nel 1892 è eletto preside della Facoltà di Scienze. Nel 1902 è chiamato a Roma ad occupare la cattedra di Fisica naturale, rimasta scoperta in seguito alla morte di Eugenio Beltrami. Nel 1904 è eletto membro dell'Académie des Sciences. Nel 1907 fonda la Società Italiana per il Progresso delle Scienze. Dopo aver svolto numerosi viaggi in diversi stati europei, nel 1909 compie il suo primo viaggio negli USA. Allo scoppio della Prima guerra mondiale si dichiara favorevole all'entrata in guerra dell'Italia a fianco di Francia e Inghilterra, e nel 1914 fonda con Borel, Painlevé e Picard l'Associazione per l'Intesa Intellettuale tra i paesi alleati e amici che proponeva iniziative che miravano all'educazione nazionale e alla discussione di problemi intellettuali, favorendo lo scambio internazionale. All'entrata in guerra dell'Italia si arruola come volontario nel Genio aeronautico ponendosi, grazie al suo peso nella comunità scientifica, come naturale referente per le autorità militari e governative. Nel 1917 è nominato direttore dell'Ufficio Invenzioni del Ministero per le Armi e Munizioni. Nel 1918 è nominato membro dell'International Research Council, sorto su iniziativa di Hale. Nel 1919-1920 è presidente della Società dei XL di cui era socio dal 1894, carica che abbandona in seguito all'elezione alla vicepresidenza dell'Accademia dei Lincei, di cui nel 1923 è eletto presidente. Sempre nel 1923 fonda il Consiglio Nazionale delle Ricerche, di cui nel 1924 è eletto presidente. Nel 1924 è presidente del Bureau International des Poids et Mésures, e quindi referente per l'Europa nell'ambito delle discipline fisico-matematiche dell'International Education Board della Fondazione Rockfeller, che si occupava di attività educative in ambito internazionale attraverso l'assegnazione di borse di studio. In seguito all'avvento del fascismo Volterra, espressosi chiaramente contro il regime, fu tra i firmatari del Manifesto degli Intellettuali Antifascisti, fu sempre più isolato e ostracizzato. Questo stato di cose ebbe le prime conseguenze negative tra il 1926 e il 1928 quando fu allontanato dalla presidenza dell'Accademia dei Lincei, dalla presidenza del CNR e dalla vicepresidenza dell'IRC. In seguito al suo mancato giuramento di fedeltà al regime fu privato della cattedra universitaria e dichiarato decaduto da tutte le accademie italiane. Muore nel 1940, ma, a causa dell'ostilità del regime, gli furono tributate commemorazioni solo all'estero e presso la Pontificia Accademia delle Scienze dove era stato eletto socio nel 1936.

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