logo-scritta-A

Accademia Agricoltura Scienze e Lettere di Verona

Verona 1768

Istituita nel 1768 a Verona, con due lettere Ducali, l'Accademia di Agricoltura seppe in breve imporsi quale massima istituzione culturale in città. Nei primi dieci anni dalla sua nascita si distinse per gli studi sulla bonifica delle Grandi Valli Veronesi e della strada che da Verona portava in Lessinia per gli approvvigionamenti di legname. L'Accademia si assicurò il sostegno economico di Venezia e l'assegnazione di una sede prestigiosa, insieme ad una ricca biblioteca e ad un museo. Ebbe la fortuna di annoverare tra i propri soci, per statuto esponenti della nobiltà, alcune personalità dotate di ingegno, mezzi e iniziative. Con la caduta della Repubblica Veneta e sotto l'urto dell'esercito napoleonico, il generale Miollis, responsabile della piazzaforte di Verona, destinò all'Accademia nuovi mezzi per sostenersi e la proprietà del giardino del Palazzo di Governo, che venne trasformato in Orto botanico. L'Accademia nel primo ‘800 inizia a pubblicare la serie delle Osservazioni agrarie, meteorologiche e mediche. Sotto il dominio austriaco, l'Accademia veronese non perse le proprie prerogative, ma non fu più in grado di impegnarsi nella progettazione e realizzazione di grandi opere, così che i suoi soci si dedicarono prevalentemente alla ricerca, in particolare nel campo della tassonomia botanica e zoologica: accumularono una ricca collezione di reperti naturalistici, che andò ampliandosi sempre più, finendo per costituire il primo consistente nucleo di quello che diverrà, poi, il Museo di Storia Naturale di Verona. Molti accademici si distinsero, inoltre, nella lotta contro l'occupazione austriaca: tra questi, in particolare, Carlo Montanari, martire a Belfiore, Aleardo Aleardi e i conti Antonio Scopoli e Pietro Emilei. Con l'annessione all'Italia, l'Accademia attraversò un periodo di grande fermento, in cui si moltiplicarono iniziative, studi, ricerche e pubblicazioni per il miglioramento dell'agricoltura veneta. Nacquero periodici specializzati, come il Giornale Agrario Industriale e il Giornale Agrario Veronese nonché L'Ape Italiana, la prima rivista dedicata all'apicoltura. Furono indetti bandi di concorso, allestite mostre, assegnati premi e promosse iniziative didattiche, quali la Scuola Domenicale d'Agricoltura e la Cattedra Ambulante d'Agricoltura. Furono fondati e patrocinati consorzi all'avanguardia, fra cui l'Associazione Agraria dell'Alto Veronese e la Società Enologica. Alla fine del XIX secolo, l'Accademia divenne non solo il polo culturale di Verona, ma anche il centro propulsivo e propositivo delle varie attività industriali, commerciali ed agricole, ideando ed organizzando la celebre Fiera dei Cavalli. Dalle sue costole nacque la celebre Fiera internazionale dell'agricoltura; molti dei suoi volumi, inoltre, andarono ad arricchire i fondi della Biblioteca Civica. Da allora, attraversando numerose vicissitudini, l'Accademia ha proseguito la sua attività sino ai nostri giorni, assumendo il nome di Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, proprio perché le sue ricerche spaziano non più soltanto nel ristretto campo dell'agricoltura, ma nei più diversi ambiti del sapere. Da una cinquantina d'anni, la sede dell'Accademia è ospitata nel bellissimo palazzo settecentesco Erbisti, con la sua austera sala delle adunanze, la preziosissima biblioteca e il ricco archivio. Ogni anno pubblica il frutto della proprie attività nella propria rivista Atti e Memorie. E' editrice, inoltre, di varie monografie fuori serie e degli atti dei convegni che organizza. Svolge anche attività convenzionate con la Regione Veneto, con enti pubblici o società private e lo Stato Italiano la riconosce quale istituto di rilevanza nazionale.

 

leggi tutto