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Giuseppe Cenzato

1882 - 1962

Nato nel 1882 in provincia di Vicenza, si forma con gli insegnamenti di Giuseppe Colombo e Giuseppe Belluzzo e consegue la laurea in Ingegneria industriale ed elettromeccanica nel 1904 presso il Politecnico di Milano.
Proprio grazie all'interessamento del suo maestro Giuseppe Belluzzo, fu assunto dalla ditta Gadda & C., per conto della quale soggiornò nel 1905 a Baden, dove si specializzò nell'installazione di turbine, dinamo e trasformatori. L'anno seguente, nel 1906, fu inviato a Napoli, per curare l'impianto di una turbina a vapore su brevetto del Belluzzo. A Napoli Cenzato ebbe modo di prendere un primo contatto con la fervente realtà industriale del capoluogo campano e di conoscere Maurizio Capuano, regolatore della vita economica partenopea. Cenzato diviene ben presto un punto di riferimento fra gli imprenditori dell'area e proprio dall'incontro con Capuano scaturirà poi l'accordo che lo porterà ad assumere la direzione tecnica della Società napoletana per Imprese Elettriche e successivamente la guida amministrativa della stessa . Nel 1919 Capuano lo vuole alla direzione della SME, di cui Cenzato raccoglierà l'eredità positiva degli anni precedenti, divenendone direttore generale nel 1925 e amministratore delegato nel 1937. Un aiuto alla sua carriera fu di sicuro la buona dimestichezza ottenuta negli ambienti della Confindustria e il proficuo legame professionale intrattenuto con Alberto Beneduce, primo presidente dell'IRI. Proprio in questi anni collaborò con l'IRI per la riorganizzazione della Società piemontese idroelettrica. Alla vigilia del secondo conflitto mondiale il C. era uno degli uomini più influenti a Napoli, in campo economico e in quelli culturale e politico. Presidente dell'Unione fascista degli industriali della provincia di Napoli dal febbraio 1930, amministratore delegato e quindi presidente della S.M.E. dopo la morte di Orso Mario Corbino (23 gennaio 1937), presente nei consigli di amministrazione di una trentina di società controllate direttamente o indirettamente dalla S.M.E., all'inizio degli anni Trenta si fece anche promotore di una più stretta collaborazione fra industria privata e accademia. Sul modello di un'analoga iniziativa presa dagli industriali elettrici nel 1926 a Milano - dove era stata creata la Fondazione politecnica italiana - egli costituì, il 20 aprile 1932, la Fondazione politecnica del Mezzogiorno, con sede presso la Scuola d'ingegneria di Napoli. Fu Cavaliere del lavoro nel 1939, vicepresidente della SVIMEZ e consulente del Piano Marshall. Morì a Napoli il 2 agosto 1969.

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