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Ferdinando Meucci

1823 - 1893

Le notizie biografiche su Ferdinando Meucci sono scarse, almeno fino al 1844, anno in cui fu assunto dal Reale Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze come impiegato. Nel 1852 divenne commesso dell'Archivio Meteorologico Italiano e nel 1864 fu nominato archivista meteorologico. Negli anni successivi Meucci affiancò a questa mansione la cura degli antichi strumenti di fisica e astronomia. Le raccolte storico-scientifiche del Reale Museo, a partire dal 1859, erano state smembrate e assegnate ai vari dipartimenti del neonato Istituto di Studi Superiori e Pratici e di Perfezionamento, ma era stato preservato l'allestimento nella Tribuna di Galileo e nelle stanze attigue, dove erano esposti gli strumenti del grande scienziato, quelli rinascimentali e dell'Accademia del Cimento. Nel 1874 Filippo Parlatore, allora direttore del Reale Museo, affidò la preziosa raccolta alle cure di Meucci, dando origine al Museo degli Strumenti Antichi di Astronomia e di Fisica. Nel 1875 Parlatore gli commissionò la redazione di un primo catalogo degli strumenti, completo di datazione, notizie sulla provenienza, numero di inventario. Meucci divenne responsabile effettivo del Museo dal 1877, anno della morte di Parlatore, per quanto la direzione rimanesse formalmente al preside della Facoltà di Scienze Fisiche e Naturali dell'Istituto di Studi Superiori. Meucci si dedicò con grande impegno alla cura del patrimonio museale, promuovendo restauri, tra cui è da ricordare quello della grande sfera armillare di Antonio Santucci, e ampliando le collezioni con l'acquisto di nuovi preziosi strumenti, come il globo celeste arabo del secolo XI, ritenuto il piùantico esistente al mondo. Si occupò anche della valorizzazione degli oggetti affidati alle sue cure, facendo partecipare il Museo, attraverso prestiti selezionati, a mostre ed eventi internazionali. Meucci è autore di numerosi studi di meteorologia; fu inoltre curatore di pubblicazioni periodiche, tra cui la "Rivista meteorologica", poi "Rivista agraria meteorologica", e le "Pubblicazioni periodiche di meteorologia".

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