Regio Istituto chimico dell'università di Roma
La cattedra di chimica all'Università di Roma fu istituita da Benedetto XIV nel 1748 in un contesto nel quale l'insegnamento della chimica era inteso come una sottopartizione del più rilevante settore di studi della medicina, disgiunto quindi dai settori matematici e fisici. L'importanza specifica tributata alla chimica era scarsa e subordinata a quella di altre discipline considerate di maggior rilievo; a testimonianza di ciò si può facilmente rilevare come la parte prevalente dei docenti provenisse da una carriera nel settore medico e farmaceutico, e che accettasse la suddetta cattedra di chimica solo in mancanza di poter direttamente accedere a una cattedra di medicina, che oltre a essere più prestigiosa, era anche maggiormente retribuita. Inoltre, a differenza delle altre cattedre, non era presente un edificio dedicato specificamente all'insegnamento della chimica, che si svolgeva quindi nelle sedi degli altri indirizzi di studio negli spazi dell'edificio della "vecchia" Sapienza, nel Collegio Romano dei gesuiti e in alcuni altri palazzi romani. Dopo la presa di Porta Pia il governo della destra storica, compresa l'importanza di dotare la capitale d'Italia di una università all'altezza del suo ruolo, intraprese una importante opera di svecchiamento e ristrutturazione per quella che, da Studium Urbis che era, diventò la Regia Università di Roma. Per quanto riguarda le discipline scientifiche si diede inizio ai lavori per la costruzione di un nuovo "palazzo della scienza", da collocare nell'area del monastero delle clarisse, detta "vigna di San Lorenzo" e dell'adiacente convento francescano di S. Antonio. Nel 1872, riformati gli insegnamenti e con una nuova sede - il Monastero delle Monache di San Lorenzo in Panisperna - Stanislao Cannizzaro prese possesso della cattedra di chimica, inaugurando una florida stagione per la ricerca scientifica romana. Riconosciuta infatti la centralità della ricerca chimica nel quadro dello sviluppo nazionale, la cattedra di chimica era stata fatta passare dalla facoltà medico-chirurgica a quella di scienze, accentuandone e riconoscendone la rilevanza. Cannizzaro, nominato senatore del regno nel 1871, resse la cattedra per 38 anni, attirando a Roma una nutrita schiera di giovani chimici, desiderosi di farsi un nome e di collaborare con il celebre professore. Alla morte Cannizzaro avvenuta nel 1910, succedette alla cattedra di chimica un suo ex allievo, che già aveva ricoperto il ruolo di professore a Palermo, Emanuele Paternò. Quest'ultimo, di appartenenza nobiliare, oltre a reggere l'insegnamento di chimica generale e il direttorato dell'Istituto chimico, occupò diverse posizioni di rilevo svolgendo un'intensa attività politica; si ricordano le nomine di senatore del regno, vicepresidente del senato (1904-1919), Presidente del Consiglio Superiore della Sanità e della Pubblica Istruzione. Nel 1919 la cattedra di chimica generale venne scissa in una di chimica generale e inorganica e una di chimica organica; mentre alla seconda seguitò ad insegnare Paternò, alla prima fu chiamato a insegnare Nicola Parravano, un allievo di Paternò che sarà destinato a ricoprire un ruolo di primissimo piano per il ventennio a seguire. Sarà infatti lui a succedere a Paternò, ormai raggiunti i limiti di età, nel 1923 alla direzione dell'Istituto chimico. Parravano, convintamente fascista, diresse l'Istituto fino alla sua improvvisa morte nel 1938 e come il suo predecessore ricoprì innumerevoli cariche di prestigio quali vicepresidente del CNR (1927), membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (1926), del Consiglio per l'Istruzione Industriale (1927) e del Consiglio Superiore della Sanità Pubblica (1927), presidente dell'Associazione Italiana di Chimica (1933), presidente della Federazione Nazionale Fascista degli Industriali dei Prodotti chimici (1934). A Parravano succederà poi Guido Bargellini e sotto il suo direttorato l'Istituto di chimica si trasferirà nella nuova sede nella zona del Policlinico, dove stava nascendo la nuova città universitaria. Le lezioni nel nuovo edificio, intitolato "Stanislao Cannizzaro" in memoria del defunto chimico, cominceranno nell'autunno del 1940, e con esse si chiuderà una fase, quella che aveva visto protagonista l'Istituto in via Panisperna, e se ne aprirà una nuova, che condurrà fino alla modernità.