Giacinto Carena
1794 - 1859
Storia archivistica
Il fondo documentario di Giacinto Carena, segretario dell'Accademia delle Scienze dal 1825 al 1859, è stato oggetto di un precedente intervento di riordino in cui le unità erano state descritte e raggruppate per argomento ma non strutturate in ulteriori partizioni, e senza un preciso ordine cronologico. Si segnala che l'archivio dell'Accademia delle Scienze conserva anche il carteggio di Giacinto Carena, costituito da corrispondenza di ambito personale e professionale (subfondo Carteggio, Carena, Giacinto, nn. 19863 - 20499, anni 1797-1858).
Ambito e contenuto
Il fondo è costituito da due serie: Attività scientifica; Carte personali. La prima serie è costituita da 12 unità con arco cronologico dal 1806 al 1859. La documentazione attesta gli interessi di Carena per le Scienze naturali e in particolare per la nomenclatura scientifica e la sua sistematicità. L'attività intrapresa in questo ambito si ritrova nelle numerose carte che costituiscono il lavoro preparatorio alla stesura del "Prontuario di vocaboli attenenti a parecchie arti, ad alcuni mestieri, a cose domestiche e altre di uso comune", pubblicato in volumi successivi a partire dal 1840. Si segnalano inoltre: i diari di viaggio, su cui sono annotati termini scientifici, tecnologici, di arti e mestieri usati in determinati ambiti territoriali, in particolare Firenze e la Toscana; una raccolta di minuscoli ritagli di tela su cui sono apposti campioni di punti di cucito o ricamo con relativa descrizione. La seconda serie, costituita da 8 unità con arco cronologico dal 1794 al 1855, comprende carte di famiglia e documenti personali di Giacinto Carena tra cui il certificato di nascita e di identità e i titoli e diplomi accademici conseguiti.
Criteri di ordinamento
Il fondo archivistico è articolato in due serie in cui le unità sono ordinate cronologicamente.
Bibliografia
Tra le carte della scienza. L'archivio storico dell'Accademia delle Scienze di Torino dal passato alla modernità, a cura di Elena Borgi, Daniela Caffaratto, Torino, Hapax, 2017