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Giovanni Battista Amici

1786 - 1863

Allievo del matematico Paolo Ruffini, Giovanni Battista Amici si laureò in Ingegneria all'Università di Bologna nel 1807. Nel 1810 ottenne la cattedra di Geometria e algebra nel Liceo di Modena; cinque anni dopo fu incaricato dell'insegnamento di Geometria, algebra e trigonometria sferica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia. A partire dal 1825 si dedicò alla costruzione di strumenti ottici, realizzando microscopi composti con alto potere d'ingrandimento e telescopi di notevoli dimensioni per l'epoca. Nel 1831 venne chiamato dal granduca di Toscana Leopoldo II a dirigere l'osservatorio astronomico del Reale Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, ruolo che conservò fino al 1859, anno in cui fu sollevato dall'incarico, ormai gravoso per l'età avanzata, e nominato professore onorario di astronomia. Il lavoro scientifico di Amici si sviluppò in diverse direzioni (astronomia, botanica, zoologia), ma la sua fama è legata principalmente agli studi e alle invenzioni in campo ottico: da ricordare il prisma a visione diretta, gli spettroscopi, le lenti acromatiche per telescopi, il micrometro a lente bipartita e i microscopi catadiottrici acromatici. Queste innovazioni resero possibili osservazioni del cielo più accurate e, in campo microscopico, segnarono una tappa fondamentale per la ricerca biologica del XIX secolo. Amici stesso si servì degli strumenti ottici da lui inventati o perfezionati per le osservazioni astronomiche e le proprie ricerche di istologia e fisiologia vegetale e animale. A lui sono intitolati un asteroide (3809 Amici) e un cratere lunare. Alcuni dei numerosi strumenti ottici costruiti da Amici - oltre 300 solo i microscopi - sono conservati presso istituzioni scientifiche italiane e straniere; un consistente nucleo di microscopi e telescopi è esposto nelle sale del Museo Galileo.

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