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Archivio Casalis - Tumedei

08 ottobre 1788 - 18 luglio 2001

Storia archivistica

L'archivio Casalis-Tumedei arriva all'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL in seguito all'affidamento all'Accademia stessa della gestione del "lascito Tumedei". Infatti, dopo l'entrata nel legato anche di Villa Lontana si scoprì che una piccola porzione delle carte appartenenti alla famiglia era sfuggita alle operazioni di scarto totale messe in atto dal curatore testamentario di Tumedei, avvocato Giacomo Antonelli, poiché era rimasta celata all'interno della biblioteca personale di Tumedei che doveva essere preparata per la vendita all'asta. Il professor Alessandro Ballio ed il professor Giovanni Paoloni, che stavano redigendo l'elenco dei libri da mettere all'asta, decisero di conservare la porzione di archivio che avevano recuperato e di tenerla momentaneamente insieme alle scatole dell'archivio istituzionale dell'Accademia. Dopo la vendita della villa, l'Accademia dovette traslocare presso l'attuale sede del Villino Rosso di Villa Torlonia, messagli a disposizione dal Comune di Roma. Dopo alcuni anni, si decise di metter mano alle scatole e di riordinarne e renderne fruibile il contenuto.

Si è proceduto all'apertura delle otto scatole da imballaggio che contenevano l'archivio. Al momento dell'apertura, la documentazione si presentava in un totale stato di disordine e quasi totalmente non condizionata in fascicoli ma come singoli fogli affastellati alla rinfusa frammisti a fascicoli strutturati ed a materiali di diversa origine e natura. Dopo aver sballato la documentazione è stato eseguito un primo censimento del materiale presente. Il censimento è stato condotto rilevando, dove possibile, i soggetti produttori, la cronologia, la consistenza, le tipologie documentarie ed i diversi supporti. Questo lavoro ha comportato la necessità di dover approfondire non solo le modalità di provenienza dell'archivio e la storia dell'istituto conservatore, ma anche la storia e la biografia dei diversi soggetti che a mano a mano si scopriva essere i produttori delle carte.

Dopodiché si è iniziato a leggere e descrivere analiticamente la documentazione, in gran parte manoscritta, per identificare i nuclei documentari attribuibili ai diversi membri della famiglia; questo lavoro ha comportato un notevole sforzo per la comprensione delle diverse grafie e per l'identificazione, dove possibile, dei gradi di parentela e dei rapporti amicali o lavorativi che legavano tra di loro gli estensori delle corrispondenze. In seguito a questo lavoro, si è riusciti ad identificare i diversi soggetti produttori ed a comprendere chi avesse provveduto a tenere insieme e conservare le carte.

Si è quindi iniziato il lavoro di riordinamento virtuale dell'archivio attribuendo ad ogni soggetto la propria produzione documentaria e all'interno di questa, distinguendo tra documentazione professionale e documentazione personale; mentre per Bartolomeo Casalis l'identificazione e l'attribuzione delle carte è risultata relativamente agevole, diversi sono stati i casi dei documenti afferenti ad Alina, Giacomo e Francesco Casalis e ad Angelo Tumedei. Ancora più difficoltoso è stato il lavoro di individuazione e aggregazione effettuato sui residui delle carte appartenenti a Cesare Tumedei.

Alla fine di questa operazione, si è proceduto al riordinamento fisico delle carte e al loro ricondizionamento all'interno di camicie e scatole a PH neutro e del materiale fotografico all'interno di apposite custodie non acide al fine di garantirne la corretta conservazione. Si è passati quindi a stilare un inventario analitico, con descrizioni che a volte scendono anche al livello di singolo documento, attraverso il software di descrizione per archivi storici xDams.

Per il riordinamento e la descrizione della serie "Fotografie" si è utilizzata la scheda F messa a punto dall'ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) a partire dal 1999. Per ogni singola fotografia sono stati indicati: misure in mm., la presenza di negativi, se l'immagine è a colori o in bianco e nero, dove possibile il soggetto della fotografia e il fotografo che l'ha realizzata, è, inoltre in atto un progetto di digitalizzazione delle immagini.

 

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Modalità di acquisizione

Documentazione proveniente da Villa Lontana in seguito al Lascito Tumedei

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