Attilio Cerruti: Al servizio della tutela ambientale e dello sviluppo economico
Attilio Cerruti nasce a Picerno (PZ) il 4 luglio 1879. A soli ventidue anni, si laurea a Napoli, in Scienze Naturali. Nel 1914, la Direzione Generale del Demanio lo nomina Ispettore Tecnico del Mar Piccolo per la molluschicoltura, presso la sede di Taranto, istituzione voluta per rilanciare la mitilicoltura e l'ostricoltura, da secoli condotte nei mari di Taranto (Mar Piccolo e Mar Grande), gravemente compromesse da una cattiva gestione. Pertanto, in quegli anni, egli mise in atto una serie di studi e di azioni, volti a mitigare anche gli effetti della guerra sulle suddette attività, azioni che, a buon diritto, si configurano come una nuova disciplina, l'"ecologia bellica".
Successivamente, divenne direttore del Laboratorio Demaniale di Biologia Marina, annesso al suddetto ispettorato, laboratorio del quale volle la sede attuale. Ne fece un istituto funzionale, all'avanguardia per l'epoca, dotato di diversi laboratori, di camera oscura per lo sviluppo delle lastre fotografiche, di sala degli acquari, di sala delle conferenze, di una ricca e preziosa biblioteca e di una M/b, la "E. Giglioli" nonché di un battello di dimensioni minori per le attività in mare. Docente di Anatomia Comparata all'Università di Bari, dedicò la vita alle ricerche sulla molluschicoltura, definendo i canoni per la moderna imprenditoria. Studiò la biologia dei molluschi eduli, al fine di migliorarne la produzione. Inoltre, studiò la biologia e sperimentò le tecniche di allevamento anche del bivalve Pinna nobilis. Al fine di migliorare le condizioni di allevamento di mitili e ostriche, era necessario conoscere la produttività dei mari nei quali erano allevati; pertanto, Cerruti ne studiò il plancton e le caratteristiche chimiche e fisiche, effettuando mensilmente, in numerose stazioni e per diversi anni consecutivi, misurazioni che ora costituiscono serie storiche di dati di grande importanza poiché permettono di rilevare gli eventuali cambiamenti verificatisi in tempi recenti.
Oltre mille sono le lastre fotografiche che ha lasciato e che sono custodite presso il CNR Istituto di Ricerca Sulle Acque, Sede di Taranto, Talassografico: una documentazione fotografica di ogni esperimento ne permette la comprensione quasi senza la lettura del testo che lo descrive nonché la conoscenza degli strumenti scientifici dell'epoca. Egli ha anche documentato tutte le fasi delle attività di ostricoltura e mitilicoltura, fotografando i suoi collaboratori intenti a confezionare le ceste per l'allevamento delle ostriche, mentre preparano i "pali delle cozze", quando attraccano in prossimità dei caratteristici capanni, con indosso, come allora si usava, giacca e gilet. Le sue foto hanno, pertanto, un notevole valore sia scientifico che storico.
Molte lastre riguardano le alghe dei mari di Taranto, raccolte e studiate dalla professoressa Irma Pierpaoli, che in quegli anni insegnava all'Istituto Tecnico Pitagora di Taranto. Irma Pierpaoli, ha lasciato un ricchissimo erbario: raccoglieva le alghe durante le sue passeggiate sulle rive dei due mari e le portava ad Attilio Cerruti, il quale ne fotografava al microscopio i particolari importanti.
Attilio Cerruti cessò la sua attività nel 1939 e, nonostante continuasse a lavorare, fu dimenticato dalla comunità scientifica. Morì a Taranto nel 1956.
NOTA BIBLIOGRAFICA
Pietro Parenzan, Attilio Cerruti la sua vita e la sua opera, estratto dal bollettino della Società dei Naturalisti in Napoli, volume 67, Napoli, 1958
Michele Durante, Dal regio Laboratorio di biologia marina all'Istituto sperimentale talassografico: sessantatré anni di studi e ricerche sul mare attraverso, le carte d'archivio di un istituto scientifico tarantino, in «Gli archivi per la storia della scienza e della tecnica, atti del Convegno internazionale, a cura di Giovanni Paoloni, Desenzano del Garda, 4-8 giugno 1991 vol.I», Roma, Accademia nazionale delle scienze, 1995
RIFERIMENTI ARCHIVISTICI
Istituto di Ricerca sulle Acque - CNR (sede di Taranto)
A CURA DI
Maria Procino