Jack La Bolina: Il mare comune di San Benedetto del Tronto
E' una striscia azzurra l'Adriatico: largo 150 km e lungo 800: si chiama Deti Adriatik in albanese, Jadransko more in bosniaco e croato, Jadransko morje in sloveno.
Un mare "comune" che diventa facilmente simbolo di una legge non scritta che i marinai conoscono bene: la solidarietà.
Al molo sud di San Benedetto del Tronto, ben 178 (ad oggi) tra sculture e pitture a cielo aperto, formano il MAM, il "Museo d'Arte sul mare". Il mare raccontato da artisti di ogni paese: l'ambiente da salvaguardare, l'attesa delle donne, l'approdo negato e i morti, l'importanza dell'ascolto e della condivisione.
Il MAM è uno dei segni rappresentativi di questa cittadina marchigiana che nasce intorno alla pesca e al lavoro quotidiano con il mare: un progetto che ha favorito, nel tempo, la salvaguardia del patrimonio archivistico, bibliotecario e museale della città.
A San Benedetto passa parte della sua vita anche Jack la Bolina, il cui vero nome è in realtà Vittorio Augusto Vecchi.
Alla fine dell'Ottocento Vecchi, uomo di mare, dedica la sua vita alla navigazione e alla formazione dei pescatori, con l'idea che le acque siano una sorta di miniera inesplorata. Nato a Marsiglia il 22 dicembre 1842, da famiglia marchigiana, frequenta la Regia Scuola di Marina di Genova; promosso guardiamarina, dal 1861 al 1863 svolge servizio a bordo di diverse navi. Nel 1872, con il grado di luogotenente di vascello, lascia il servizio per l'insegnamento e l'attività letteraria. Nasce così un nuovo Salgari: Jack la Bolina.
Era stato Francesco Saverio Nitti ad affidargli questo compito: formare i giovani, i pescatori, spiegando loro la legislazione peschereccia, divulgando i nuovi sistemi di pesca e l'uso delle imbarcazioni a motore. Vecchi si occupa di oceanografia, di tecnologie collegate alla pesca, di motori a combustione ma è attento anche alla realizzazione di una casa/asilo per gli emigranti. Confida nella scienza come strumento a servizio delle innovazioni e dello sviluppo, cercando di "fomentare un movimento intellettuale verso la scienza non solo tra i pescatori, ma eziandio in grembo alla cittadinanza dei paesi marittimi delle Marche".
Muore a Forte dei Marmi nel 1932 ma fa in tempo a vedere realizzata l'intuizione di don Francesco Sciocchetti. Il "curato dei pescatori" com'era chiamato, aveva dedicato la vita al progresso della pesca meccanica e all'istruzione dei pescatori, lottando per l'apertura di una istituzione specializzata per la formazione dei futuri motoristi. Nel 1912, proprio a San Benedetto del Tronto, grazie alla sua attività scende in mare il primo battello a motore ausiliario di tutta la penisola: il S. Marco. E la cittadina marchigiana finisce per primeggiare sui pescatori ed i navigatori italiani ed europei.
Jack La Bolina fa appena in tempo a vedere anche il progetto del Mercato Ittico all'Ingrosso al Molo Nord del porto, che sarebbe diventato poi la sede del Museo del mare: una scatola cinese che oggi comprende l'Antiquarium Truentinum, il Museo della Civiltà marinara delle Marche, il Museo delle Anfore, il Museo Ittico "Augusto Capriotti" con una sala stereoscopica 3D che permette l'immersione virtuale nelle profondità dell'Adriatico. Ne fa parte, anche se ospitata a Palazzo Piacentini nel cuore vecchio della città, la Pinacoteca del Mare.
Così le fonti documentarie, supportate dall'intento scientifico e divulgativo e le storie di Jack, portano il viaggiatore di ogni tempo ad esplorare la vita della società marinara della costa marchigiana. Entrando nel Museo della civiltà marinara delle Marche, il viaggiatore sale su una barca che racconta le rotte della marineria sambenedettese - dapprima all'interno del bacino del Mediterraneo poi verso la conquista degli oceani -, il perfezionamento degli strumenti di navigazione e delle carte, i nomi dei marinari "predati e fatti schiavi" da pirati, corsari, ladroni, barbareschi e turchi dal Cinquecento all'Ottocento e narra le storie di coloro che sono morti in mare, mentre le loro voci antiche si fondono con le voci quotidiane che riecheggiano tra queste mura sempre uguali.
Acqua di mare amaro
Che esali nella notte:
Verso le eterne rotte
Il mio destino prepara
NOTA BIBLIOGRAFICA
Albano Bulgari, Albano Bulgari - Museo ittico San Benedetto del Tronto. Il mondo subacqueo. Acquaviva Picena, Tipografia Fast, 1998
Augusto Capriotti, I microbi dell'ambiente marino, Ancona, Edizioni Universitarie Fergie, 1968
Quaderni dell'Archivio storico comunale, a cura di Giuseppe Merlini, San Beneddetto del Tronto, 2014
Giuseppe Marlini, Adriatic Seaways.Le rotte dell'Europa adriatica. San Benedetto del Tronto nel contesto marinaro Adriatico, Ascoli Piceno, 2008
RIFERIMENTI ARCHIVISTICI
Museo del Mare di San Benedetto del Tronto
A CURA DI
Maria Procino