Mar Piccolo e Mar Grande: Patrimoni preziosi del Mediterraneo
La caratteristica di Taranto è la presenza di Mar Piccolo e di Mar Grande, patrimoni preziosi del Mediterraneo per la biodiversità di fauna e flora marine.
Ne scriveva già alla fine del Cinquecento Giovanni Botero nelle sue "Relazioni universali": Taranto siede tra due mari, de' quali uno si chiama piccolo, e l'altro grande e nel piccolo entrano molte fonti e l'fiume Galeso per la qual cagione, e per la tranquillità sua, vi concorrono pesci innumerabili, e non meno che nel mar Constantinopolitano.
Il Mar Piccolo assomiglia ad un otto rovesciato, simbolo matematico dell'infinito, che può essere emblema della forza di questo mare che riesce a rigenerarsi anche grazie ai ricercatori che con passione lavorano a questo scopo. E' un bacino interno con caratteristiche lagunari: attraverso il Canale di Porta Napoli e il Canale Navigabile comunica con il Mar Grande e, quindi, con il Mar Ionio.
Solo 20 chilometri quadrati per poco più di 10 metri di profondità, in cui si sversano piccoli fiumi, tra cui il Galeso, un corso ricco di storia descritto da Virgilio, Orazio e da numerosi viaggiatori. Particolarità di questo ambiente sono i "citri", sorgenti sottomarine di acqua dolce riconoscibili per i cerchi concentrici visibili in superficie: regolano la salinità e la temperatura delle acque rendendo il bacino particolarmente idoneo alla produzione di ostriche e mitili, allevati qui da secoli.
Oggi, con circa 30.000 tonnellate di mitili l'anno, la produzione tarantina è la più elevata d'Italia. Proprio per rilanciare questa produzione, nel 1914 fu fondato il Regio Ispettorato tecnico del Mar Piccolo per la molluschicoltura, successivamente divenuto Laboratorio Demaniale di Biologia Marina, il cui primo direttore fu lo studioso Attilio Cerruti: oggi è divenuto un istituto multidisciplinare che si occupa dello studio del mare a 360°, l'Istituto Talassografico.
Cerruti, oltre alle osservazioni su ostriche e mitili, effettuò importanti ricerche su Pinna nobilis, un grande mollusco bivalve endemico nel Mediterraneo, a cui si affiancarono studi oceanografici relativi ai bacini di Taranto.
Lunghe e complesse le vicende del Talassografico: insieme ad altri istituti faceva parte del Regio Comitato Talassografico, poi nel 1946 passò al CNR. Cambiò nome in Istituto Sperimentale Talassografico, divenendo di competenza del Ministero Agricoltura e Foreste fino al 1977 quando passò di nuovo al CNR, nell'ambito del quale attualmente è Sede Secondaria dell'IRSA (Istituto Ricerche Sulle Acque).
Sono annessi all'Istituto: il museo oceanografico che contiene una collezione di alcune migliaia di reperti di organismi marini (invertebrati, pesci, uccelli, rettili e mammiferi), la biblioteca, l'emeroteca, strumenti scientifici e arredi risalenti ai primi del secolo scorso.
Dall'Ottocento in poi, con la realizzazione dell'allora Arsenale della Regia Marina Militare e di altri cantieri navali e successivamente del polo industriale (acciaieria, raffineria, cementificio), il Mar Piccolo e il Mar Grande sono stati soggetti ad una fortissima pressione antropica che ne ha compromesso la qualità ambientale.
Tra gli effetti negativi delle attività umane rientra l'inquinamento biologico, caratterizzato dall'introduzione di specie "aliene o alloctone": organismi estranei all'ecosistema che ne compromettono la funzionalità.
NOTA BIBLIOGRAFICA
Giovanni Botero, Delle Relazioni universali di Giovanni Botero all'illustrissimo e reverendissimo Monsignor Carlo cardinale di Lorena, Roma, 1589
Fabio Caffio, Mari di Taranto. Il Golfo, il Mar Grande, il Mar Piccolo., Taranto, Scorpione Editrice, 2014
Nicola Cardellicchio, R., Cavallo A., Di Leo, F. Rubino, Il Talassografico "Attilio Cerruti" di Taranto. 1914-2014. Cento anni di ricerca sul mare, Taranto, Scorpione Editrice, 2014
Ester Cecere, Salvatore Mellea, Frammenti di mare. Taranto e l'antica molluschicultura, Taranto, Fondazione Marittima Ammiraglio Michelagnoli onlus e CNR/Istituto Ambiente Marino Costiero editori, 2009
CNR/Istituto Ambiente Marino Costiero - Progetto IMSAT, Individuazione e Monitoraggio di Specie Alloctone nei Mari di Taranto. Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Contributo Straordinario D.M. 1015 del 04.10.2001.
Giovanni Battista Gagliardo, Descrizione topografica di Taranto con quella dei suoi due mari delle sue pesche e del suo territorio; dei suoi prodotti marittimi e terrestri dé rottami della sua antichità; e colla serie dé suoi uomini illustri, Taranto, Biblioteca civica Pietro Acclavio, 1811
Pietro Parenzan, Il Mar Piccolo di Taranto, Roma, Semeraro Editore, 1960
RIFERIMENTI ARCHIVISTICI
Istituto di Ricerca sulle Acque - CNR (sede di Taranto)
A CURA DI
Maria Procino